Lazio: vittoria nel derby e secondo posto, la strategia di Sarri funzionerà fino alla fine?

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Lazio: vittoria nel derby e secondo posto, la strategia di Sarri funzionerà fino alla fine?

L'esultanza di Sarri durante il derby
L'esultanza di Sarri durante il derbyProfimedia
Limitato da una rosa tutt'altro che lunghissima e, per giunta, dagli infortuni tecnico toscano ha deciso di puntare tutto sul campionato, concentrando sforzi ed energie nella rincorsa alla massia competizione europea

Maurizio Sarri non teme il rischio. Il coraggio è una qualità che anche i suoi detrattori gli hanno sempre riconosciuto. Alcune volte gli è andata bene, altre male. Ma anche dopo una sconfitta, il tecnico toscano è sempre ripartito dalla propria filosofia perché, per dirla con Pep Guardiola, "è proprio nei momenti di difficoltà che bisogna difenderla ancor più strenuamente".

Questo, però, non vuol dire che l'allenatore della Lazio non sia una persona ragionevole e, soprattutto, razionale. Anzi, le sue ultime decisioni vanno proprio in questa direzione. E, del resto, non è affatto detto che fantasia e logica debbano per forza fare a pugni, sebbene non sia semplice trovare la dose corretta dell'una e dell'altra. Ma gli esperimenti non hanno mai spaventato il 64enne alchimista toscano.

Quest'anno, però, Sarri è tornato alle origini. E non solo ai tempi dei campi in terra di periferia, ma anche alla prima esperienza in A sulla panchina dell'Empoli. Uno dei principali insegnamenti impartiti in provincia è che fare il passo più lungo della gamba è molto pericoloso. Magari ti regala qualche soddisfazione sul breve periodo, ma sul lungo può risultare disastroso.

Ed è proprio per questa ragione che, inizialmente solo attraverso le sue scelte, ma ora anche a parole, in conferenza stampa, Sarri si sta dedicando a catechizzare i tifosi lazioli (e forse anche i dirigenti) sui limiti evidenti di una rosa che, a suo modo di vedere, non può permettersi di distribuire le proprie energie su tre fronti. 

E così, dopo l'eliminazione autunnale in Europa League è arrivata, prima, quella in Coppa Italia contro il Bologna e, poi, il doppio passo falso in Conference contro l'AZ Alkmaar, costato ai biancocelesti la definitiva esclusione dalle competizioni europee. Insomma, Sarri ha capito che per raggiungere il proprio obiettivo principale - entrare tra le prime quattro in campionato - la sua Lazio avrebbe dovuto concetrare energie e sforzi sulla Serie A.

Scommettere su un'unica competizione, però, è un'arma a doppio taglio perché se da una parte ti permette di mettere a fuoco meglio l'obiettivo finale, dall'altra ti condanna al fallimento totale nel caso in cui non dovessi riuscire a centrarlo. 

L'eliminazione dalla Conference obbligherà, nel bene e nel male, la Lazio a disputare, da qui alla fine dell'anno, ogni partita come se fosse una finale. La prima l'ha vinta e, considerato il rivale, era tra le più importanti e decisive. Oltre alla tranquillità di aver raggiunto l'obiettivo minimo stagionale che è quello di battere la Roma nel derby, i tre punti sono serviti ai biancocelesti per superare l'Inter al secondo posto in classifica. Insomma, la rischiosa strategia di Sarri sta funzionando. Almeno per il momento...