Dal Pibe al Pupone, i numeri 10 che hanno fatto la storia di Napoli e Roma

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Dal Pibe al Pupone, i numeri 10 che hanno fatto la storia di Napoli e Roma

Dal Pibe al Pupone, i numeri 10 che hanno fatto la storia di Napoli e Roma
Dal Pibe al Pupone, i numeri 10 che hanno fatto la storia di Napoli e RomaProfimedia
Non un semplice numero. Non nel mondo del pallone. Men che meno a Napoli e a Roma, dove Diego Armando Maradona e Francesco Totti sono diventati vere e proprie icone delle due città.

In Italia sono soltanto tre le squadre ad aver ritirato il proprio numero 10: il Brescia che di Roberto Baggio si innamorò alla follia in appena quattro anni, l'Avellino che ad Adriano Lombardi ha intitolato anche il proprio stadio, esattamente come ha fatto il Napoli con Diego Armando Maradona.

Ufficiosamente, però, anche in un altro club non è più permesso vestire quella maglia. Si tratta, naturalmente, della Roma che difficilmente troverà un calciatore che avrà il coraggio di indossare di nuovo lo stesso numero di Francesco Totti. Prova ne sia che Paulo Dybala, nonostante abbia avuto un ricevimento da fuoriclasse assoluto al Colosseo quadrato, ha preferito optare per il 21.

E, del resto, non è semplice decidere di riporre per sempre in un cassetto il numero più importante e iconico. Chi lo ha fatto è perché è sicuro che non ci sarà mai nessun altro all'altezza del proprio eroe. Sia in campo che fuori. 

L'esperienza di Barcellona, dove ci hanno messo poco a dare il numero 10 di Lionel Messi a Ansu Fati, ci fa capire che non basta essere stato il numero assoluto sul terreno di gioco per meritarsi questo onore. E già perché, sotto questo aspetto, al Camp Nou molto difficilmente vedranno un calciatore più forte della Pulga.

Domenica sera, nel big match della ventesima giornata di campionato, soltanto teoricamente, Napoli e Roma scenderanno in campo senza il loro numero 10. E già, perché se è vero che nessuno vestirà quella maglia, è altrettanto vero che l'ombra si del Pibe de Oro che del Pupone non abbandoneranno mai le proprie squadre.

Francesco Totti nel 2001, l'anno dell'ultimo scudetto
Francesco Totti nel 2001, l'anno dell'ultimo scudettoProfimedia

A Napoli, la decisione di ritirare la maglia di Maradona è arrivata con il nuovo millennio, quasi dieci anni dopo l'addio del Pelusa al San Paolo. L'ultimo a vestirla, però, è stato Mariano Bogliacino, nel 2006. Quell'anno, però, gli azzurri militavano in Serie C e il regolamento imponeva i numeri dall'1 all'11.

A ereditare la maglia più importante da Diego fu Gianfranco Zola, sebbene sia un altro argentino il secondo numero 10 più leggendario della storia del Napoli: Omar Sivori.

Il trasferimento dalla Juventus di uno dei cossiddetti Angeli dalla faccia sporca dell'Albiceleste rappresenta senza dubbio uno dei momenti più importanti della storia del club partenopeo, come assicura Mimmo Carratelli nel suo libro La grande storia del Napoli quando ricorda che il presidente Achille Lauro acquistò due motori navali e pagò 70 milioni di lire per lui.

Nella capitale, invece, l'altro grande numero 10 giallorosso ha il profilo di Giuseppe Giannini. Il Principe indossò la maglia della sua squadra per 15 anni, diventandone presto il simbolo.

Amatissimo dai propri tifosi - secondo, sotto questo aspetto, soltanto a Totti e, forse, a Agostino Di Bartolomei (che, dalla sua, vestì il numero 10 quattro volte) - segnò appena 49 reti con la Roma, ma soltanto perché lui era un dieci atipico che preferiva giocare a tutto campo piuttosto che concentrarsi sull'ultimo terzo.