ESCLUSIVA, 'Palummella': "C'era una volta il Derby del Sud"

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ESCLUSIVA, 'Palummella': "C'era una volta il Derby del Sud"
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ESCLUSIVA, 'Palummella': "C'era una volta il Derby del Sud"
ESCLUSIVA, 'Palummella': "C'era una volta il Derby del Sud"
Gennaro Montuori
Ripercorriamo con Gennaro Montuori, storico leader del 'Commando Ultrà Curva B', le tappe principali della rottura del gemellaggio tra la tifoseria azzurra e quella giallorossa: "Ho tanta nostalgia di quei tempi, ma il Derby del Sud non tornerà mai più. In uno stadio bastano 50 persone, anzi anche 5 per far scoppiare la guerra mondiale"

La partita della paura. Da quasi nove anni i tifosi della Roma non possono andare a Napoli e, allo stesso modo, a quelli azzurri è stato vietata la trasferta nella capitale. Il Derby del Sud non esiste più: "Ho tantissima nostalgia di quei tempi - assicura a Diretta.it Gennaro Montuori - . Era molto bello quando le bandiere gialle e rosse erano unite con quelle bianche e azzurre".

Montuori non è un tifoso qualsiasi. Conosciuto da tutti con il suo peculiare soprannome, Palummella è stato per molti anni uno dei leader storici del 'Commando Ultrà Curva B' che alla fine degli anni Settanta promosse il gemellaggio con il 'Commando Ultrà Curva Sud': "Ricordo ancora quando allo stadio, oltre alle bandiere ci scambiavamo i cori".

La curva quando il Maradona era ancora San Paolo
Gennaro Montuori

I primi attriti tra le due tifoserie arrivarono quando il Napoli ingaggiò l'ex laziale Bruno Giordano. Il 26 ottobre del 1986 il benvenuto all'Olimpico riservato dai tifosi romani  a quelli napoletani non fu quello di sempre: "Ci insultarono e ci lanciarono addosso anche le bacchette dei tamburi mentre ci scambiavamo le sciarpe".

Quel giorno Salvatore Bagni rispose alle offese con un gestaccio rivolto alla curva : "Sia chiaro che non insultarono solo Giordano, ma tutti e durante tutta la partita - ricorda Palummella - . La colpa però, non era del CUCS, ma di una frangia minore presente in curva. Almeno all'inizio. Gli animi, però, poi si scaldarono perché erano riusciti a trascinare anche gli altri tifosi".

Per stessa ammissione di Montuori, però, "la bomba non era ancora stata innescata". E già, perché nei primi anni Novanta, Palummella si rese promotore di una partita benefica per raccogliere fondi da destinare alla famiglia De Falchi, dopo l'uccisione di Antonio, il tifoso romanista ucciso da un supporter milanista nel 1989: "Quando vidi la madre piangere in tv e la Roma rimanere ferma, mi misi in contatto con lei. Erano i primi anni Novanta e invitai diversi calciatori della Roma, ma non tutti accettarono: vennero Giuseppe Giannini e Andrea Carnevale. La squadra del Napoli, invece, si presentò al completo. Raccogliemmo più di 20 milioni. E poi gli dedicammo anche uno striscione allo stadio: 'Nel cielo azzurro batte un cuore giallorosso, Antonio De Falchi'".

Da una mamma all'altra. Ad Antonella Leardi, madre di Ciro Esposito. Ed è proprio il 3 maggio del 2014 che la bomba a cui faceva riferimento Palummella viene innescata. Sette colpi da fuoco e un cadavere, quello di Ciro: "L'errore più grave è stato quello di difendere un tifoso che ne aveva ucciso un altro. E, poi, dopo che la signora Leardi, dimostrando di essere una donna straordinaria, aveva anche concesso loro il suo perdono, la curva della Roma che ha fatto? L'ha insultata. Hanno continuato a offendere lei e tutti i napoletani. Striscioni schifosi. Ciro lo vedevo in trasferta, era un ragazzo tranquillo, sereno".

Palummella in azione
Gennaro Montuori

Lo scontro sull'autostrada di venti giorni fa è solo l'ultimo episodio di violenza relazionato con quello che una volta era il Derby del Sud e oggi altro non è che la partita della paura. Non quella che si gioca in campo, ma fuori: "C'era stata una grande amicizia e si poteva anche arrivare alla rottura, ma bisogna rispettare i vecchi valori. Questo vuol dire che i nuovi leader non sono all'altezza dei vecchi perché la Curva Sud era una grande curva".

Palummella con Maradona e Alemão
Gennaro Montuori

E quello che è peggio è che il Derby del Sud non esisterà più: "Conoscendo bene le due piazze ne sono convinto. Molto spesso ne discutiamo tra di noi e la pensiamo tutti allo stesso modo: 'perché mai dovremmo fare noi il primo passo per fare pace con questa gente se loro non l'hanno mai fatto?'. Non potremmo davvero farlo perché rischieremmo di creare un'altra rottura. Dentro casa nostra. È un peccato perché tutto è partito da una piccola frangia di violenti che ha rovinato tutto. Ma si sa, in uno stadio bastano 50 persone, anzi anche 5 per far scoppiare la guerra mondiale".