Coppa del Re, un indomito Real batte l'Atletico facendo leva sul talento

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Coppa del Re, un indomito Real batte l'Atletico facendo leva sul talento

Coppa del Re, un indomito Real batte l'Atletico facendo leva sul talento
Coppa del Re, un indomito Real batte l'Atletico facendo leva sul talentoAFP
Rodrygo, Benzema e Vinicius ribaltano l'andamento di una partita nella quale era stato l'ex Morata a dare il vantaggio ai Colchoneros.

Alla fine, il gol dell'ex non è bastato all'Atletico Madrid per avere ragione dei rivali di sempre del Real. In una stagione nella quale lo smalto fisico e la determinazione mentale dei biancorossi sembrano aver perso forza, anche l'obiettivo della Coppa del Re è sfumato. E pensare che per un'ora la squadra di Diego Pablo Simeone era stata superiore a quella di Carlo Ancelotti.

La firma decisiva, quella che rompeva l'1-1 dei tempi regolamentari, è stata nuovamente apposta da Karim Benzema, che non si stanca di decidere match importanti. E lo ha fatto stavolta dopo 104 minuti di gioco, incurante della stanchezza che cresceva nella sua testa e nei suoi polpacci. 

L'acuto del francese, tuttavia, non avrebbe mai avuto luogo se non fosse arrivato prima lo slalom gigante di Rodrygo, capace di culminare con una rete di punta, un tocco anticipo, una serpentina tra quattro avversari al limite dell'area. E a difesa schierata. Una magia che rappresentava la scintilla individuale necessaria per rompere la resistenza collettiva di un Atletico che si era portato in vantaggio nel primo tempo grazie a un tocco facile di Alvaro Morata dopo una bella combinazione corale.

I 90 minuti erano finiti con un pari tutto sommato giusto, mentre alla fine del primo supplementare, dopo l'espulsione di Stefan Savic per doppia ammonizione, la classe di Benzema sparigliava le poche carte ormai sul tavolo. Gli ultimi 15' vedevano gli uomini del Cholo provarci in tutti i modi, nonostante l'inferiorità numerica. Il miracolo non arrivava, anzi. Nel finale un contropiede di Vinicius, che dopo aver percorso 60 metri piazzava dolcemente il pallone alle spalle di Oblak, metteva i titoli di coda. Il primo gol del brasiliano contro l'Atletico nella sua carriera, inoltre, era la vendetta per le oltraggiose offese verso di lui sbandierate da ultras di un Atletico sempre meno guerriero.