Verso Milan-Napoli: come i rossoneri hanno ribaltato le certezze della capolista

Pubblicità
Pubblicità
Pubblicità
Di più
Verso Milan-Napoli: come i rossoneri hanno ribaltato le certezze della capolista
I giocatori del Milan festeggiano dopo un gol
I giocatori del Milan festeggiano dopo un gol
AFP
Possono 90 minuti cancellare sette mesi? Sicuramente, no. Tuttavia, come ci ricorda il buon Jorger Valdano "il calcio è uno stato d'animo". E il poker rifilato a Di Lorenzo e compagni ha migliorato notevolmente quello della squadra di Pioli, insinuando il dubbio tra le truppe azzurre

Prima di parlare di calcio, cominciamo dai disordini provocati da alcuni che, evidentemente, non hanno particolarmente a cuore il bene del Napoli. No, non se ne sentiva davvero il bisogno. Bisogna avere meno di due dita di fronte per organizzare una sceneggiata del genere nel momento decisivo della stagione della tua squadra. Protestare contro il caro biglietti non solo è giusto, ma anche doveroso. Lo stesso discorso, però, non può valere per quelli che hanno pensato bene di prendere a botte chi aveva voglia di cantare per sostenere i ragazzi di Luciano Spalletti nella prima delle tre importantissime sfide contro il Milan.

C'è soltanto un modo per rovinare quanto di buono fatto dal Napoli sinora: cominciare a remare in direzione contraria. Se esiste davvero un bene superiore per il quale turarsi il naso e lottare accanto al proprio nemico (perché De Laurentiis e alcuni tifosi è questo che sono: nemici) è questo il momento di farlo, altrimenti i danni potrebbero essere enormi per un club il cui umore è legato indissolubilmente a quello del proprio popolo probabilmente più di qualsiasi altro in Italia. Anche perché se è vero che il distacco in campionato dalle inseguitrici è pressoché incolmabile, è altrettanto vero che la sconfitta contro il Milan brucia anche e soprattutto per com'è arrivata.

La linguaccia di Leao

Rafael Leao
AFP

Per la prima volta quest'anno, al Maradona si è rivisto il Milan campione d'Italia. E non è un caso che la miglior partita stagionale della squadra di Stefano Pioli sia arrivata il giorno in cui Rafael Leao ha finalmente deciso di essere di nuovo protagonista.

Incontenibile, l'attaccante portoghese ha fatto quello che ha voluto contro l'irriconoscibile difesa azzurra, rimasta costantemente in balia della marea rossonera: "Siamo stati straordinari, ma limitiamo l'euforia - la saggia constatazione del tecnico emiliano alla fine della gara - . Il risultato non condizionerà le prossime gare. Sarà un'altra situazione".

Su questo non ci sono mai stati dubbi, perché un Napoli così brutto non poteva anche essere vero. Detto questo, con un Leao in più è tutta un'altra storia: "Non se n'è mai andato. Parliamo di un giocatore straordinario che ha siglato due gol bellissimi, diventerà un campione".

I prossimi impegni del Milan
Flashscore

Nervosismo inutile

Agli scontri sulle gradinate, e ai gol di Leao si è aggiunto il nervosismo di Spalletti che, durante l'intervallo, ha avuto un battibecco con Paolo Maldini, anche lui su di giri: "Mister sei nervoso, ma hai vinto il campionato, che c... vuoi".

A fine gara, il tecnico toscano ha dato la propria versione dei fatti: "Non è successo nulla, io ho chiesto spiegazioni a Rapuano sull’ammonizione di Lobotka. Lui è passato sbracciando come dire che mi lamento sempre. Il fatto che mi parlasse sopra mentre discutevo col direttore di gara non mi è piaciuto, è stata una cosa antipatica, ma lui è Paolo Maldini...".

Tutto risolto e, alla vigilia dell'incontro di stasera, il timoniere azzurro ci ha scherzato su: "Non ho da dire niente a Maldini per la stima che ho di lui. Ora ogni dettaglio diventa uno scontro, ci sono cose di spogliatoio che a volte ci stanno prima di entrare in campo, sono cose normalissime". 

L'antidoto al diavolo

I magnifici due
AFP

Possono 90 minuti cancellare sette mesi? Sicuramente, no. Tuttavia, come ci ricorda il buon Jorge Valdano "il calcio è uno stato d'animo". E il poker rifilato a Di Lorenzo e compagni ha migliorato notevolmente quello della squadra di Pioli, insinuando il dubbio tra le truppe azzurre: "Ora ci sarà anche qualcun altro a sostenere che non siamo avvantaggiati da questo sorteggio, perché sembrava che ci fosse toccata una squadra che sarebbe stato facile mettere sotto, e invece non è così", ci ha tenuto a sottolineare Spalletti.

Di certo, quelli che sinora sembravano equilibri consolidati sono stati intaccati dalla splendida prova del Milan al Maradona. Ciononostante, non si può davvero fare a meno di tenere in conto almeno un paio di fattori, a cominciare dal fatto che la squadra lombarda avesse sicuramente più bisogno dei tre punti dei campani. Perché se il calcio è uno stato d'animo, una delle componenti principali di ogni stato d'animo è la motivazione e, in campionato, quella del Napoli è comprensibilmente calata.

Allo stesso tempo, l'assenza di Victor Osimhen è stata determinante. Senza di lui, gli azzurri si sono ritrovati orfani di uno dei propri leader, il più importante: quello che fa gol. A sentire principalmente la sua mancanza è stato l'altro magnifico, l'irriconoscibile Khvicha Kvaratskhelia. E senza loro due, quella di Spalletti non può essere la stessa squadra spumeggiante ammirata sinora. Il centravanti nigeriano non ci sarà nemmeno stasera, nella sfida d'andata dei quarti di finale della Champions League, ed è per questa ragione che buona parte della responsabilità ricadrà sul campione georgiano che, per il bene del Napoli, non potrà davvero permettersi un'altra serata storta.

I prossimi impegni del Napoli
Flashscore