Giro d'Italia, sulle Alpi il gran finale: le tappe infernali che portano in paradiso

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Giro d'Italia, sulle Alpi il gran finale: le tappe infernali che portano in paradiso
Vincenzo Nibali in fuga nel 2013 su uno dei tornanti che portano in vetta alle Tre Cime di Lavaredo
Vincenzo Nibali in fuga nel 2013 su uno dei tornanti che portano in vetta alle Tre Cime di Lavaredo
Profimedia
La corsa rosa si deciderà nei prossimi tre giorni, durante i quali i tatticismi che hanno sinora dominato la scena, a scapito dello spettacolo, verranno spazzati via dalle terribili pendenze delle salite che aspettano i corridori. Si comincia oggi con il Coi e la Val di Zoldo. Domani, invece, su per i tornanti del Giau e delle Tre Cime di Lavaredo (Cima Coppi, dopo la cancellazione del Gran San Bernardo) che condurranno alla decisiva cronoscalata di sabato sul Monte Lussari

Il Monte Bondone ha smascherato Primoz Roglic che ha perso terreno non solo su Geraint Thomas, ma anche e soprattutto su un brillante Joao Almeida che, a questo punto, potrebbe essere il vero antagonista dell'esperto corridore inglese.

Lo sloveno ha pagato con una manciata di secondi la propria crisi su quello che era il primo contatto con le Alpi. Un piccolo antipasto, considerato quello che aspetta il gruppo nelle prossime tre tappe.

A preoccupare decisamente di più del suo distacco - meno di mezzo minuto dalla maglia rosa - sono le sensazioni trasmesse, perché si è capito sin dalle prime asperità che il capitano del Jumbo Visma sarebbe andato in difficoltà al primo vero attacco. E così è stato. 

La classifica generale
Giro d'Italia

18 esima tappa: Oderzo - Val di Zoldo

Altimetria 18esima tappa
Giro d'Italia

La prima tappa del trittico alpino potrebbe definitivamente frustrare le ambizioni di vittoria di Roglic che, qualora dovesse andare in crisi già sul Coi, non avrà nessuna chance di arrivare in rosa a Roma.

Saranno 161 i chilometri da percorrere durante la 18esima tappa che prevede un dislivello complessivo di 3.700 metri che si farà sentire soprattutto nell'intenso finale.

Sono tre, infatti, le salite racchiuse negli ultimi 35 chilometri di tappa: si comincia con il Forcella Cibiana (9,6 km al 7,8% e picchi al 15%) che conduce al Coi (5,8 km al 9,7% e punte al 19%) prima dell'arrivo fissato nella Val di Zoldo (2,7 km al 6,4% con punte al 10%). 

Coi e Val di Zoldo
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19esima tappa: Longarone - Tre Cime di Lavaredo (Rif. Auronzo)

Altimetria 19esima tappa
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Il tappone dolomitico che tutti stanno aspettando è stato messo in programma per domani, quando da Longarone si arriverà, dopo 183 chilometri e 5.400 metri di dislivello, alle Tre Cime di Lavaredo che, dopo la cancellazione del Gran San Bernardo è diventata anche la Cima Coppa del Giro 2023.

Prima delle Tre Cime, si passerà dal Passo Campolongo (3,9 km al 7%), Passo Valparola (14,1 km al 5,6%), Passo Tre Croci (7,9 km al 7,2%) e soprattutto dal Passo Giau (9,9 km al 9,3% e punte al 14%), il balcone delle Dolomiti, una delle salite più belle e iconiche della corsa rosa.

Passo Giau
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Insomma, quattro salite in successione che lasceranno senza respito i corridori che arriveranno ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo, teatro, nel 2013, di una delle più belle vittorie della carriera di Vincenzo Nibali, uno dei pochi corridori ad aver vinto le tre grandi corse a tappe del ciclismo mondiale.

Il primo chilomtero e mezzo è durissimo con pendenze fino al 18% che conducono al falsopiano in prossimità del Lago di Antorno e alla successiva discesa che finisce a quattro chilomentri dall’arrivo, quandi si attraversa la barriera di pedaggio (strettoia).

Da questo momento in poi, la strada s'impenna di nuovo con gli ultimi 4 km con una pendenza media del 12% e punte massime al 18% in prossimità dell'arrivo.

Tre Cime di Lavaredo
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20esima tappa: Tarvisio - Monte Lussari

Altimetria 20esima tappa
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Gli ingredienti per un gran finale ci sono tutti. I primi tre della classifica generale in meno di trenta secondi, una tappa di alta montagna, il tappone dolomitico e, se come probabile ci sarà ancora qualcosa da decidere, la durissima cronoscalata di sabato prossimo.

Una vera e propria resa dei conti in poco più di 18 chilometri. La prima parte è pianeggiante con tratti in leggera salita. Qui, gli specialisti della corsa contro il tempo dovranno racimolare tutto quello che potranno per affrontare con un buon vantaggio gli infernali 7,3 chilometri finali.

I primi cinque hanno una pendenza media del 15% con punte di oltre il 20%. Una volta terminato il bosco, i ciclisti avranno pochi metri per rifiatare prima dell'ultimo terribile chilometro: una rampa al 20% con punte al 22%. Sul traguardo del Monte Lussari conosceremo il vincitore del Giro d'Italia 2023.

Monte Lussari
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