OPINIONE: Internazionali d’Italia 2023, peggio di così non poteva andare

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OPINIONE: Internazionali d’Italia 2023, peggio di così non poteva andare
OPINIONE: Internazionali d’Italia 2023, peggio di così non poteva andare
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Profimedia
Se da un punto di vista organizzativo, grazie all'incasso record, l’edizione 2023 degli Internazionali d’Italia a Roma è stato un successo, da quello sportivo è stata un flop, con gli italiani usciti subito di scena, così come i più grandi favoriti.

Prima le azzurre, poi Alcaraz eliminato dal “carneade” ungherese Fabian Marozsan, poi Sinner e Musetti, infine Djokovic buttato fuori da Holger Rune. Un'ecatombe ai quarti di finale. E chi ha comprato il biglietto per la finale a prezzi superiori a 250 euro per i distinti Monte Mario come offerta più economica, o quelli per la semifinale a cifre superiori a 200 euro, sa già che non potrà vedere il campione spagnolo, quello serbo o magari l'altoatesino. 

La politica di vendita di questi Internazionali 2023 è basata sul metodo dei biglietti aerei, più si va incontro alla data della finale, insomma, più la cifra aumenta. La Fitp ha deciso di privilegiare chi ha comprato in prevendita a scatola chiusa puntando a realizzare maggior guadagno con chi invece deciderà solo all’ultimo. Ma proprio questa politica, vista l’eliminazione delle “maggiori attrazioni”, rischia ora di trasformarsi in un autogol.

L’obiettivo dichiarato - come fa sapere l'Agi - era quello di incassare e dirottare i fondi sul settore tecnico e il progetto “racchette in classe”. Missione raggiunta a sentire la Fitp, visto il record di 21,3 milioni di euro incassati grazie a 266.857 biglietti venduti. Nell’analizzare questi dati bisogna però tener conto del fatto che questa edizione è stata portata a dodici giorni, quindi il numero dei biglietti va distribuito in una lunghezza del torneo maggiore. L’incasso è dovuto anche al fatto che i biglietti sono aumentati rispetto all’edizione 2022, Alla chiusura della prevendita dell’8 maggio infatti si è registrato un 38% di incasso in più rispetto al 2022 a fronte di un aumento del 20% di biglietti venduti.

I settori pieni sono stati però i più economici a prezzo fisso, il Ground che consente di accedere al Pietrangeli e ai campi secondari (prezzi intorno ai 25 euro), mentre il Centrale e la Grand Stand Arena hanno visto parecchi spazi vuoti. Lo stesso Fognini, che ha giocato sulla seconda il match contro Holger Rune l'aveva fatto notare dicendo che avrebbe preferito il Pietrangeli con più pubblico a supporto. I 91 euro di base con cui si poteva accedere evidentemente hanno sconsigliato i più.

Fin qui la parte organizzativa, da un punto di vista sportivo sarà invece da interrogarsi sul perché di questi risultati. Sulla debacle italiana ma anche sull’uscita di scena dei protagonisti più attesi, e magari cercare di capire se l’Open d’Italia può essere in qualche modo “danneggiato” dalla vicinanza temporale dello Slam del Roland Garros. Nonostante l’importanza di questo Masters 1000, c'è il dubbio che la preparazione allo Slam francese possa esigere delle rinunce per farsi trovare al meglio della condizione. E vedere gli Internazionali d’Italia come campo d’allenamento per il Roland Garros non è il massimo.