Milano-Sanremo: dominio sloveno a una settimana dal primo monumento stagionale

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Milano-Sanremo: dominio sloveno a una settimana dal primo monumento stagionale
Pogaçar e Roglic al Tour dello scorso anno
Pogaçar e Roglic al Tour dello scorso anno
Profimedia
Tadej Pogaçar e Primoz Roglic hanno dominato la Parigi-Nizza e la Tirreno-Adriatico. Il primo proverà a fare la differenza sul Poggio, il secondo, invece, è uno dei principali favoriti alla vittoria del Giro d'Italia.

Un avvio di stagione così avvincente era davvero difficile da pronosticare. Non per la mancanza di grandissimi campioni. Anzi, negli ultimi anni, il panorama del ciclismo mondiale si è andato constantemente arricchendo di entusiasmanti interpreti delle ruote. Giovani rampanti che non hanno paura di nulla, nemmeno di perdere.

È successo nella scorsa edizione del Tour a Tadej Pogaçar che, contro tutti i pronostici, è stato costretto a cedere il passo a Jonas Vingegaard. Eppure, mai come questa volta, si può affermare che un atleta sia uscito più forte dalla sconfitta. E non è un modo di dire.

Il secondo posto di Parigi, infatti, lo ha motivato a migliorare ancora di più. Anche dal punto di vista mentale, considerato che ha deciso di cambiare la propria pianificazione stagionale, sostituendo una corsa che ha già vinto due volte, la Tirreno-Adriatico, con un'altra con cui non si era mai misurato, la Parigi-Nizza, per togliersi lo sfizio di dimostrare che il più forte è ancora lui.

La sua intenzione, infatti, era una sola, ossia quella di affrontare e distruggere Vingegaard. E, non c'è che dire, c'è riuscito. Il campione danese è uscito con le ossa rotta dalla competizione stravinta dal ciclista sloveno che si è imposto in tre tappe, portando a sette i propri trionfi nei 13 giorni di competizione nel 2023.

Un ruolino di marcia da cannibale. E, del resto, i paragoni con Eddie Merckx si sprecano e, questa volta, a ragione: "Mi piacerebbe vincerle tutte", ha assicurato dopo la tripletta messa a segno in Andalusia. E la verità è che, sinora, è riuscito a vincere più gare di quelle che ha "perso", un'impresa che nel ciclismo equivale all'impossibile.

In un'intervista rilasciata al Messaggero, Pogaçar ha fatto capire di essere già proiettato verso la prossima sfida che, per le caratteristiche della gara, è per lui tra le più complicate: la Milano-Sanremo. Lo sloveno ci proverà sul Poggio, perché è cosciente che in caso di arrivo in volata, molto difficilmente riuscirebbe a spuntarla: "È una corsa che mi piace molto anche se penso che sia probabilmente la gara più difficile da vincere".

Nella stessa intervista, il campionissimo sloveno ha scartato, almeno per il momento, la possibilità di provare a fare la doppietta Giro-Tour: "Per il momento sono concentrato sul Tour. Ma come ho sempre detto, un giorno mi piacerebbe correre anche il Giro e lo stesso vale per la Vuelta". E non solo per la Vuelta, ma anche per la Parigi-Roubaix, il Fiandre, il Mondiale e il resto del calendario perché Pogaçar, prima di appendere la bici al chiodo, le vuole vincere tutte.

Primoz Roglic, dalla sua, non salirà sul Poggio, ma il suo trionfo alla Tirreno-Adriatrico lo conferma come uno dei principali favoriti alla vittoria del Giro d'Italia: "Non pensavo di stare già così bene", ha sottolineato dopo la vittoria di Osimo il tre volte vincitore della Vuelta a España.

E, invece, se riuscirà a mantenere questa condizione fino all'estate, non è da escludere che la propria squadra gli chieda di dare una mano a Vingegaard al Tour. Per il momento, l'unica cosa certa è che la Slovenia si gode i suoi due campioni. Due veri e propri fenomeni che scaldano anche le passioni dei tifosi italiani che, in attesa del futuro Pantani, hanno la fortuna di avere l'imbarazzo della scelta.