ESCLUSIVA - Futre: "Il Porto può battere l'Inter, e vorrei tanto che Leao restasse al Milan"

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ESCLUSIVA - Futre: "Il Porto può battere l'Inter, e vorrei tanto che Leao restasse al Milan"
Futre in azione con la maglia del Milan
Futre in azione con la maglia del MilanProfimedia
L'ex giocatore di Porto, Atletico, Milan e Benfica crede nella rimonta di Sergio Conceição, e confida nel fatto che Leao possa rimanere nella squadra rossonera, per la quale fa il tifo

Quando si parla di calcio portoghese, Paulo Futre è uno dei nomi più altisonanti che possono far breccia nel cuore di chi ama questo sport. Venuto fuori nella metà degli anni '80 grazie a un talento limpido abbinato a un'indole disordinata, il 'Maradona' lusitano è uno dei più indicati per parlare del calcio della sua terra. A cavallo tra Lisbona e Madrid, città nella quale vivono i suoi due figli, l'ex campione d'Europa parla a Diretta.it partendo dallo scontro del ritorno degli ottavi di Champions tra il suo Porto e l'Inter, arrivando fino alla Roma di Mourinho e al suo connazionale Rafael Leao.

Si parte dall'1-0 dell'andata firmato Lukaku.

È stato un gol arrivato nel finale, questo dice molto sulla parità di valori tra le due squadre. A me è piaciuta la partita del Porto, l'ho visto bene. In realtà il risultato più giusto sarebbe stato il pareggio, ma il discorso è ancora aperto. Manca il secondo round nel Dragao e sono sicuro che il mio Porto ce la può fare. Anche perché ho un sogno.

Quale?

Il mio sogno è vedere sia il Porto sia il Benfica ai quarti di finale. Il Benfica già c'è arrivato, al Porto manca una piccola rimonta. In realtà l'ideale sarebbe un quarto di finale tra le due portoghesi, in modo da averne almeno una in semifinale. 

Per chi tiferebbe?

(Ride) Non voglio avere problemi. La mia storia nel Porto è totalmente diversa, perché lì ho giocato di più e vinto tanto. Ma al Benfica mi hanno trattato molto bene. Però io prima di tutto sono portoghese e spero che vinca il migliore, e spero che in caso di semifinale tra le due non ci siano problemi di ordine pubblico.

Il Benfica gioca un calcio molto divertente.

E vince. Sta realizzando una stagione spettacolare. E credo che se non succede nulla di strano sarà campione di Portogallo, visto che ha già un vantaggio molto importante.

Il Dragao, appunto, può fare la differenza?

Credo che il grande protagonista potrà essere Sergio Conceição. Si sta rivelando un ottimo allenatore. Lo conosco bene e non mi stupisce il suo percorso. È stato un ottimo calciatore e si sta ripetendo da tecnico. E in questo la sua esperienza in Italia gli è servita tantissimo.

È l'ennesimo allenatore che rende gloria alla tradizione del Porto.

Sergio sta facendo un lavoro incredibile, è un crack. Non dimentichiamo che quando arrivò sulla panchina del Porto nell'estate del 2017 non c'erano soldi per fare mercato. E lui ha dovuto fare quel che poteva con giocatori tornati dal prestito, riuscendo poi a vincere il campionato. A partire da quel successo ha vinto vari titoli, inoltre porta sempre la sua squadra agli ottavi o ai quarti di Champions. Per me si merita un 10 e credo sia pronto per allenare qualsiasi squadra europea.

Quali sono le differenze col suo illustre predecessore Mourinho?

Sergio è stato forgiato dalle vittorie da calciatore, specialmente con la Lazio, con la quale ha vinto uno storico Scudetto. A livello caratteriale, poi, è totalmente diverso da Mourinho. Sergio è passionale, focoso, non cambierà mai, per questo a volte viene espulso. È impossibile chiedergli di cambiare.

Anche Mourinho non cambia, come dimostra l'espulsione di Cremona...

È vero, ma i due sono diversi. Sergio va a mille all’ora in ogni partita, Mou non è così frenetico. Conceição però trasmette la sua passione ai calciatori, ed è il suo carattere a renderlo un fenomeno come allenatore.

Come giudica la seconda stagione di Mou alla Roma?

Se riuscisse ad arrivare in Champions sarebbe come vincere lo Scudetto. Sarebbe un successo spettacolare. Io credo che Mou abbia sposato il progetto Roma per far crescere la squadra. Però c’è bisogno di investire di più per avere una squadra che possa puntare a vincere lo Scudetto.

Insieme a lui c'è un altro portoghese, il giovanissimo Tiago Pinto.

Ottimo profilo: è giovane e viene da una bella esperienza al Benfica. Credo si sia adattato molto bene all’ambiente italiano. Ha portato Mou a Roma ed entrambi stanno facendo molto bene secondo me. 

Se parliamo di Serie A, però, va fatto un passaggio su Rafael Leao, che con il suo Milan ancora non ha rinnovato...

Sarei molto contento se restasse al Milan, che è la squadra per la quale tifo in Italia. Ma è un fenomeno che potrebbe giocare in ogni squadra...

Come si fa a dire di no ai soldi della Premier?

Certo, la questione economica è una cosa a sé stante. Magari lui ha il sogno di giocare in Inghilterra, valeva lo stesso per me, ma questo non posso saperlo. Quello che so è che il Milan ha un ottimo progetto e sta crescendo molto, così come tutto il calcio italiano, che sta meglio di quattro anni fa. Presto il Milan stesso potrebbe lottare per la Champions, e se lui restasse potrebbe essere un elemento chiave.

C'è un portoghese in Italia che è molto sottovalutato. Parliamo di Mario Rui, un terzino che quest'anno è quarto nella classifica degli assistman con sei passaggi decisivi totali, ed è l'unico difensore con una cifra così elevata.

È qualcosa di incredibile! Non si parla mai di lui in Portogallo, forse il suo carattere lo ha penalizzato. Però è molto strano che non abbia mai trovato spazio nella nazionale portoghese, anche se c'è una concorrenza importante con Nuno Mendes e Guerreiro. Ma credo che avrebbe potuto giocare molto di più con la nazionale portoghese e che prima o poi avrà l'opportunità che merita. E nel Napoli è senza dubbio uno dei leader dello spogliatoio e il suo rendimento negli ultimi anni è impressionante.