Giroud e Tomori, da epurati londinesi ad alfieri del Milan in casa del Tottenham

Pubblicità
Pubblicità
Pubblicità
Di più
Giroud e Tomori, da epurati londinesi ad alfieri del Milan in casa del Tottenham
Olivier Giroud
Olivier GiroudAFP
Il centravanti francese e il centrale inglese saranno scelti da Pioli tra i titolari per andare alla conquista di un quarto di finale di Champions in una città che conoscono bene

La vita offre spesso seconde opportunità. E in alcuni casi anche terze o quarte. Il match tra Tottenham e Milan, che vale l'accesso ai quarti di finale di Champions League, avrà come vecchie conoscenze londinesi Olivier Giroud e Fikayo Tomori, due pilastri del Milan campione d'Italia in carica e incaricati di fare la differenza in notti come queste.

Entrambi hanno in comune non solo il presente in rossonero e l'utilizzo smodato e continuo del piede sinistro, ma anche un passato di tanti anni nella capitale inglese, quello scenario calcistico così ricco di teatri che oggi li vedrà esibirsi nel più nuovo di tutti, la casa degli Spurs che per anni non hanno esagerato sul mercato proprio per poter sostenere le ingenti spese per tirarla su. Entrambi, inoltre, condividono l'etichetta di 'scarto' della Premier League approdato in Italia per fare la differenza. E forse anche per questo vorranno fare bella figura stasera, aiutando la squadra di Stefano Pioli a compiere il proprio dovere e passare il turno.

Dopo l'1-0 dell'andata a San Siro, si può dire che il Milan parte in qualche modo favorito, almeno al minuto zero. Poi, ovviamente, il campo dovrà dimostrare i valori in campo, valori che sia il centravanti francese sia il difensore inglese hanno ampiamente nel loro potenziale. Se il primo è esperto ed è stato anche in grado di vincere un campionato del mondo, il secondo è giovane e dotato delle forze decisive per poter affrontare i rapidi attaccanti di Antonio Conte, Dejan Kulusevski su tutti. 

Giroud, che nella sua carriera ha giocato ben nove anni in Premier League, è stato per sei stagioni all'Arsenal e per tre al Chelsea, squadra nella quale è passato per vari periodi, senza mai però trovare davvero la sua dimensione. La deriva verso il campionato italiano, sicuramente adesso meno attraente della Premier, è stata diretta conseguenza dell'ostracismo nei suoi confronti di Thomas Tuchel, che lo tenne in panchina per tutta la finale di Champions vinta dai Blues contro il Manchester City nel maggio del 2021. Adesso fondamentale per l'attacco di un Milan che ha in lui l'unico vero goleador, nonostante i 36 anni suonati, è lui l'ariete designato da Pioli per forzare la porta che il suo compagno in nazionale Hugo Lloris non può difendere per colpa di un infortunio.

Per rintuzzare invece gli attacchi degli Spurs, alla ricerca disperata di una vittoria con due gol di scarto per passare il turno, Tomori dovrà fare affidamento sull'esperienza accumulata nei due anni nella prima squadra del Chelsea, quando nello spogliatoio conobbe proprio Giroud. Poco valorizzato da Frank Lampard, con il quale era salito in Premier League giocando nel Derby County, il classe 1997 sarebbe stato anch'egli messo in castigo da Tuchel. 

Oggi, sia Giroud sia Tomori hanno la possibilità di riscattarsi in quella Londra che negli ultimi anni non li ha trattati poi così bene. Una Londra che, sponda Blues, oltre a essere la loro vecchia casa potrebbe diventare quella di Rafael Leao, a sua volta interessato non poco a far scintille stanotte.