Tadej Pogacar ha dominato il Giro d'Italia con sei vittorie di tappa, tante quante Eddy Merckx nel 1973, e un distacco mai visto da 59 anni sul secondo classificato, il colombiano Daniel Felipe Martínez, che è arrivato con un ritardo di 9'56".

Lo sloveno può ora dedicarsi alla seconda parte della sua grande sfida: vincere il Giro e il Tour de France nello stesso anno, cosa che non accadeva dai tempi di Marco Pantani nel 1998, dopo aver deciso di non partecipare alla Vuelta di Spagna, preferendo concentrarsi sui Campionati del Mondo di Zurigo di fine settembre, l'altro suo grande obiettivo.

Il trionfo al Giro aggiunge un altro tassello alla sua collezione di trofei, che cresce di giorno in giorno: a soli 25 anni, "Pogi" vanta già 77 successi, tra cui due Tour de France, e sembra seguire le orme di Merckx, il più grande corridore di tutti i tempi.

Oggi, vestito tutto di rosa, ha festeggiato la sua vittoria durante una parata in stile Champs Elysées del Tour de France, dove la gente stappa prosecco e scatta foto, prima che i velocisti gli aprissero le strade della Città Eterna.

Tim Merlier ha conquistato la sua terza vittoria di tappa in questo Giro, piazzandosi davanti alla maglia ciclamino Jonathan Milano, secondo a Roma nonostante una foratura e un lungo recupero a nove chilometri dall'arrivo.

"I sogni si realizzano, sono superfelice"

"Che sensazioni provo? i sogni si realizzano, sono superfelice. Questo era il primo vero obiettivo della stagione, l'ho centrato, ma ora non voglio che finiscano. Intanto però mi prendo qualche giorno di riposo, e non vedo l'ora". Così Tadej Pogacar dopo aver vinto il suo primo Giro d'Italia.

"Poi ci sarà la seconda parte della stagione - dice ancora Pogacar - con l'obiettivo più importante (il Tour ndr). Vincere il Giro, e qualsiasi gara di ciclismo, è molto importante, ma farlo qui in Italia in questo modo è davvero incredibile. Di questo Giro di ricordi ne ho troppi, non posso dirne solo uno, potremmo fare un libro su queste tre settimane".