Opinione | Tutti contro gli arbitri e il Var: così, però, il sistema rischia il default

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Opinione | Tutti contro gli arbitri e il Var: così, però, il sistema rischia il default

Erling Haaland non poteva crederci
Erling Haaland non poteva crederciProfimedia
La classe arbitrale odierna, sebbene sia decisamente più preparata dal punto di vista fisico, si è ritrovata a dover fare i conti con una realtà che corre al doppio della velocità e con i malumori di chi ha creduto che la tecnologia avrebbe risolto tutti i problemi del pallone.

Credere che con il Var si sarebbero completamente azzerate le polemiche è il più grande errore che i tifosi e gli addetti ai lavori avrebbero potuto commettere. Ebbene, lo hanno fatto e ora ne pagano le conseguenze il loro fegato e il proprio sistema nervoso.

Aver pensato che la somma giustizia sarebbe arrivata grazie alla tecnologia è una leggerezza che gente regolarmente iscritta al censo elettorale non si sarebbe mai dovuto permettere. Qui e ora, non proponiamo, di certo, il ritiro del loro diritto al voto, ma quantomeno una piccola riflessione bisognerà pur farla. Tutti assieme.

Discrezionalità vs velocità

E già, perché se anche sui fuorigiochi - posizione attiva o passiva vi dirà sicuramente qualcosa - l'interpretazione umana continua, in alcuni casi, a essere fondamentale e decisiva, figuriamoci cosa succede quando una qualsiasi mente umana è chiamata a esaminare alcune tipologie di falli - per esempio quello di mani in area - che per loro stessa natura rientrano nella sfera della discrezionalità.

In realtà, però, il problema va ben oltre il Var e il suo utilizzo. La sensazione, infatti, è che il livello della classe arbitrale non sia al passo con i tempi. E con questo non vogliamo dire che i fischietti di ieri erano più preparati di quelli di oggi perché, probabilmente, non sarebbe vero.

Ciononostante non si può davvero fare a meno di notare che la classe arbitrale odierna, sebbene sia sempre più preparata dal punto di vista fisico, si sia ritrovata a dover fare i conti con una realtà che corre al doppio della velocità e che non ha voglia di aspettare nessuno. Men che meno loro.

Pep si è scusato...

Succede così che, nella frenesia di fare la cosa giusta, Simon Hooper, arbitro di Manchester City-Tottenham, conceda prima il vantaggio, cambiando, però, subito dopo, idea facendo esplodere il sistema nervoso di Erling Haaland che, nonostante fosse stato falciato, era riuscito a lanciare Jack Grealish in porta.

Perché no, il problema non riguarda solo la Serie A, bensì un collettivo arbitrale internazionale vicino al default perché nessuno sembra essere disposto a mettersi nei panni di persone che, nel migliore dei casi, dal primo all'utimo minuto di ogni maledetta partita, vengono insultati dai tifosi e rimproverati da allenatori e calciatori.

Una volta arrivato in zona mista, Pep Guardiola, ha provato a scusarsi della reazione avuta in campo: "Io faccio errori, i giocatori fanno errori. Non voglio criticare gli arbitri. Nell'area tecnica a volte perdo la testa, il mio gesto non è stato corretto".

...Walter e Edin no

Walter Mazzarri, invece, ha fatto scena muta e ha lasciato che fosse il ds del Napoli, Mauro Meluso, a sparare a zero su Davide Massa, arbitro della gara disputata dagli azzurri contro l'Inter: "Siamo molto scontenti. È una mortificazione che non ci meritiamo. L'arbitro e il Var sono incappati in una giornataccia. Può capitare a chiunque, ma sinceramente il primo gol ci ha dato una mazzata ed era viziato da un fallo su Lobotka".

E anche il tecnico del Borussia Dortmund, Edin Terzic, ci è andato giù duro dopo il pareggio contro il Bayer Leverkusen: "Sono particolarmente arrabbiato per il rigore su Adeyemi. Mi fa davvero arrabbiare, perché non è giusto. Ci succede spesso e, soprattutto, a lui...".

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