Cannavaro: "Al Napoli la situazione è molto difficile, lo allenerei ma decide il presidente"
Fabio Cannavaro segue costantemente le vicende del campionato di Serie A. E il suo costante aggiornamento a livello analitico è stato riflesso in una lunga intervista a Tuttosport, nella quale ha chiaramente espresso il suo parere su chi vanta i favori del pronostico per la vittoria del campionato: "Per me l'Inter è superiore come giocatori, ha un organico più completo e profondo, sfoggia sostanzialmente un bel calcio offensivo, ha il capocannoniere del campionato Lautaro che ha segnato 16 gol e offerto 4 assist in 17 partite disputate. È la squadra che vanta di gran lunga il miglior attacco, nonché la miglior difesa".
Insidia Juve
Tuttavia, per l'ex Pallone d'oro non c'è da sottovalutare la concorrenza della Juventus, che come l'Inter è una squadra nella quale ha militato: "Penso che saranno decisivi i prossimi mesi quando ricomincerà la Champions League che la Juve per squalifica non può disputare. Ci sarà un surplus psicofisico per i nerazzurri. Anche se non va scordato che superare gli ottavi, eccetera, costituisce in ogni caso un’iniezione d’autostima".
Se, infatti, l'Inter ha Lautaro, la Juve ha un certo Chiesa: "L'uomo che può risultare decisivo nella lotta scudetto, in grado di fare la differenza, è Chiesa. Di gran lunga il miglior giocatore italiano d'oggigiorno. Se è a posto fisicamente, difficile contenerlo. Non ce n'è per gli avversari. Federico sa spaccare le partite con i suoi strappi, i suoi sprint brucianti, il cambio di passo, le incursioni devastanti, i suoi gol e i suoi assist. Ma dev'essere in forma, al top, non condizionato da problemi o problemini fisici".
Inoltre, per Cannavaro c'è un altro attaccante che può fare la differenza in bianconero: "Se gliela dai giusta, Vlahovic la butta dentro. L’incornata aerea è una sua specialità. Ha un fisico prorompente. Poi succede anche che possa passare un lungo periodo all’asciutto e finire pure in panchina. Ma ora mi sembra ritrovato, in piena fiducia".
Sul Napoli
Poi, un immancabile passaggio sul Napoli, la sua squadra del cuore: "La situazione è molto difficile: il dopo Spalletti, tecnico straordinariamente meticoloso, non ha funzionato. E sono pesate anche le ulteriori partenze di Kim e Giuntoli. Ventidue punti in meno rispetto a un anno fa sono un’enormità".
Interrogato sulla possibilità di essere il direttore tecnico della squadra azzurra dalla panchina, l'ex difensore si è detto entusiasta: "Io allenatore del Napoli? Sarebbe anche ora, eh! Mi pare il caso, io sono pronto. Ma a decidere è il presidente e, onestamente, non mi sono arrivati messaggi in tal senso. L'unico contatto reale, concreto, è stato con i turchi del Besiktas. Alla fine però, proprio qualche giorno fa, hanno optato per Fernando Santos, l'ex ct del Portogallo".