Derby di Champions, la partita del Napoli: A tutto pressing per scrivere la storia

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Derby di Champions, la partita del Napoli: A tutto pressing per scrivere la storia
Luciano Spalletti
Luciano Spalletti
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Dopo il poker incassato in casa in campionato, l'immagine degli azzurri è nettamente migliorata la scorsa settimana a San Siro, nel primo atto dei quarti di finale di Champions. Per eliminare il Milan, però, Osimhen e compagni dovranno fare un ulteriore passo in avanti, sia mentale che in campo.

Identità, intensità, istinto. Sono queste le tre "i" che permetteranno al Napoli di battere, stasera, il Milan e conquistare il pass per le semifinali di Champions League. Facile a dirsi.

Ebbene, si tratta proprio di quello che è mancato alla squadra di Luciano Spalletti nella prima delle tre partite del trittico "azzurri vs rossoneri", quella disputata al Diego Armando Maradona in campionato lo scorso 2 aprile e chiusa con un poker a favore degli ospiti.

Decisamente diversa, invece, la gara giocata sei giorni fa a San Siro, dove i campani hanno recuperato sia una buona dose della propria identita che l'intensità dei tempi migliori, perdendo l'incontro di misura e senza meritarlo.

Non a caso, è stato lo stesso tecnico toscano ad assicurare di aspettarsi "una prestazione come all’andata. Si va a lavorare di più i dettagli, visto che li abbiamo affrontati due volte recentemente. Noi abbiamo una nostra personalità in campo e magari troviamo degli accorgimenti. Soprattutto nelle ripartenze dove loro sono molto forti. Questa cura dei dettagli può fare la differenza".

Osimhen e Kvaratskhelia
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Il dettaglio più importante, però, gli azzurri lo hanno già curato. Letteralmente. Grazie al rientro in gruppo di Victor Osimhen, coccolato dallo staff medico partenopeo dopo l'infortunio rimediato in nazionale, il Napoli recupera, infatti, il proprio istinto omicida, la propria punta d'attacco, il principale pericolo per il Milan. Con lui in campo, infatti, i campani diventano letali. Detto questo, Osimhen da solo non basterà e nemmeno Kvaradona, sebbene vederli di nuovo assieme è senza dubbio la miglior notizia possibile per i tifosi azzurri.

"Abbiamo il nostro dna fatto di aggressioni alte, di calcio verticale rimanendo sempre corti e di fare densità intorno alla palla": Spalletti ha preferito non caricare di troppe pressioni il centravanti nigeriano. E ha fatto bene, perché per entrare tra le migliori quattro squadre del vecchio continente, il Napoli avrà bisogno del contributo di tutti i propri uomini che dovrà attaccare e difendersi in maniera organica, quasi sincronizzata: "Questa squadra ha dimostrato di sapersela cavare in tutte le situazioni, dimostrando personalità".

Allo stesso tempo, però, Di Lorenzo e compagni dovranno dare ragione al proprio allenatore, dimostrando di aver completamente recuperato il proprio dna vincente, quell'atteggiamento sfrontato di chi non ha paura di nulla: a partire dal pressing alto, altissimo se possibile, per asfissiare e far tremare le gambe dei milanisti fin dai primi minuti di gioco.

E non c'è davvero una ragione valida per pensare che non sarà proprio così, anche perché come ha ammesso lo stesso Spalletti, la sua squadra non ha nulla da perdere: "Sarò felice solo se passeremo il turno. Noi vogliamo vincere, senza fare troppi calcoli. Non c’è nessun rischio dentro questa partita. Rischiamo solo la felicità infinita".