Barcellona,  l'ultima spiaggia per il Napoli campione d'Italia già fuori da tutto

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Barcellona, l'ultima spiaggia per il Napoli campione d'Italia già fuori da tutto
Un'immagine dell'ultimo allenamento del Napoli
Un'immagine dell'ultimo allenamento del NapoliProfimedia - Flashscore
I campioni d'Italia in carica, mai in gioco per ripetersi in Serie A, vivono l'avventura europea come ultima risorsa per salvare una stagione

Il Napoli di oggi è quel villano con il revolver carico con un solo proiettile. Colui che, alla fine di un'estenuante traversata nel deserto, ha davanti a sé un'ultimissima occasione per salvare la pelle, ma soprattutto la faccia, e spianarsi la via verso un'oasi di serenità. Quella di Montjuic, sorta di appartamentino del pallone dove il Barcellona è momentaneamente in affitto per lavori al suo attico aristocratico del Camp Nou, è la serata nella quale il Napoli cerca quella spinta fuori logica per poter risollevare le sorti di una stagione mediocre, per non dire pessima. Perché difendere lo Scudetto sul petto rinunciando alle opzioni di ripetersi già un mese e mezzo dopo l'inizio del campionato è una frustrazione difficile da superare.

La Champions League, però, è quello scenario che tutto occulta, anche nei momenti più tristi. Sarà per la sua musica, sarà per il suo prestigio, sarà per i premi in denaro che offre. E, nonostante il paragone con il Milan non regga per tradizione e pedigree continentale, che i rossoneri in alcune annate avessero tratto giovamento dall'aria fresca fuori dall'Italia è un dato di fatto. L'Europa è sempre un mondo a parte, e nonostante domani contro ci sia una squadra che come curriculum europeo è tra le più grandi di sempre, a differenza degli azzurri, è enorme in casa Napoli la voglia di fare lo sgambetto a una nobile del calcio europeo.

Le statistiche del match d'andata
Le statistiche del match d'andataStats Perform

In bilico

In questo momento, sia i catalani sia i partenopei stanno vivendo un momento particolare. Se, infatti, gli uomini di Francesco Calzona sono ancora alla ricerca della migliore tenuta tattica che possa permettere loro di avvicinarsi quantomeno all'ottimo calcio espresso l'anno scorso, quelli di Xavi vivono una situazione bizzarra. Il loro tecnico, infatti, andrà via a giugno e ha fatto capire di essersi bruciato non poco in questo periodo da allenatore della squadra in cui ha giocato per decenni. 

Famoso per aver utilizzato spesso una retorica spicciola e lamentosa che si riassume nella recente dichiarazione "da quanto ho detto che sarei partito a fine stagione la squadra va meglio", l'allenatore catalano cerca adesso la rivincita definitiva in quella Champions che porta comunque una certa autorevolezza. Voglioso di zittire un po' di malelingue sul suo conto, Xavi sa che la sua rivincita immediata passa per l'eliminazione del Napoli. Che, però, è pronto a fare la festa vista anche la miglior condizione fisica palesata negli ultimi giorni. Il pareggio in casa col Torino, infatti, per quanto negativo ha dato alcune indicazioni atletiche incoraggianti, e se Kvaratskhelia giocherà come sa e Osimhen sarà in forma, tutto potrà succedere.

Mondiale per club

Il prestigio, però, non è tutto. Perché il grande obiettivo nel medio periodo da parte del presidente azzurro Aurelio De Laurentiis è quello di ottenere il tanto agognato pass al Mondiale per club dell'estate del 2025, che si giocherà negli Stati Uniti da metà giugno a metà luglio. Un evento al quale il patron dei partenopei, istrionico e amante del glamour, non vuole perdersi, anche per i ricchi premi destinati alle partecipanti. Per guadagnarselo, tuttavia, dovrà prima eliminare i catalani in casa loro, e poi assicurarsi almeno una vittoria nella fase successiva. Uno scenario ancora troppo ipotetico che però stimola la fantasia di un uomo che vanta di essere cresciuto nei grandi salotti del cinema mondiale.

Per il momento, però, il solo salotto al quale si può sedere il Napoli è quello di Montjuic, dove da buon villano e ospite dovrà sorprendere il buono del film, che è anche padrone di casa. Una sorta di duello tra un acciaccato Blondie, che ha vissuto i suoi anni migliori, e un arrugginito Tuco, la cui pistola non è più veloce come un tempo. È il paradosso assordante della stagione attuale degli azzurri, crollati in una spirale di mediocrità avvolgente e molto malinconica. L'ultimo proiettile, però, c'è ancora. E se sparato bene, può rappresentare lo sfizio che colorerà in modo sgargiante un'annata grigia oltre ogni modo.