Dumfries e lo striscione di cattivo gusto su Theo Hernandez: sarà multato

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Dumfries e lo striscione su Theo: Casini condanna, la Procura Figc indaga e lui chiede scusa

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Dumfries
DumfriesPiero Cruciatti - AFP
L'olandese protagonista in negativo della festa Scudetto, non si sa quanto consapevolmente, prendendo di mira il francese del Milan. Il Presidente di Lega: "Non si rendono conto di come un gesto di questo tipo produce danno sulle giovani generazioni".

Non è passato di certo inosservato lo striscione sventolato da Denzel Dumfries durante la festa Scudetto dell'Inter, ieri per le vie di Milano.

Il calciatore olandese, fresco campione d'Italia con i nerazzurri, ha raccolto dalla folla dei tifosi un "due aste" raffigurante un cane con la faccia di Theo Hernandez al guinzaglio e non ha esitato a esporlo per un breve tratto della parata.

Il riferimento è al fresco litigio del derby, in cui entrambi sono stati espulsi in seguito al diverbio, sfociato in un contatto fisico abbastanza acceso e condannato in primis dai vertici societari, che si auspicavano che l'episodio non causasse nessuna caduta di stile che potesse rovinare anche le celebrazioni per il titolo.

Quasi sicuramente ciò gli costerà una multa.

Qualcosa di simile era avvenuto in passato, sia durante celebrazioni Scudetto (vedi quella del Milan due anni fa, in cui gli insulti erano destinati agli interisti) ma anche in occasione del recente derby di Roma con il bandierone sventolato da Gianluca Mancini.

Aperto un fascicolo in Procura

La Procura Figc ha aperto un fascicolo relativo al comportamento del giocatore dell'Inter, Denzel Dumfries, durante i festeggiamenti per lo scudetto.

La federazione aveva acquisito le immagini dello striscione mostrato da Dumfries: l'olandese potrebbe aver violato l'art. 4 del Codice di giustizia sportiva relativo a "lealtà, correttezza e probità".

Casini: "Niente razzismo ma scarso buon gusto"

Il presidente della Lega Serie A, Lorenzo Casini, era intervenuto sull'episodio questa mattina a Radio Anch'io Sport su Rai Radio. "Non credo si tratti di razzismo, ma di scarso buon gusto", ha detto.

"Sembra che i freni siano andati via. Non si rendono conto di come un gesto di questo tipo produce danno sulle giovani generazioni", ha concluso.

Le scuse

L'olandese si è poi scusato con un post Instagram, anche se difficilmente ciò potrà evitare una squalifica.

"Uno striscione che mostrava un'immagine inappropriata. Sono un giocatore che ama la rivalità nel calcio, è una parte cruciale di qualsiasi gioco. Mi rendo conto che tenere alto lo striscione è stato un errore di giudizio da parte mia e per niente intelligente" ha detto il laterale nerazzurro.