Al Meazza contro l’Udinese l’Inter doveva rispondere alla vittoria del Milan a Monza per staccare i rossoneri e riconquistare il secondo posto in solitaria, c'è riuscita ma soffrendo più del necessario.

Nell’Inter si rivede Brozovic in cabina di regia, davanti c'è invece l’attacco pesante Dzeko-Lukaku, supportato sulle fasce da Dumfries e Dimarco. Sottil lancia il nuovo acquisto Thauvin dal primo minuto in coppia con Beto, mentre Pereyra prende il posto di Samardzic nella cerniera di centrocampo.

Dopo i primi minuti di studio, Lukaku mette una palla bassa in mezzo, Wallace entra in scivolata su Dumfries e l'intervento viene punito col calcio di rigore. Lukaku dal dischetto si fa parare il tiro da Silvestri, ma l’arbitro fa ripetere perché il portiere si è mosso con un attimo di anticipo. Stesso angolo, ma stavolta entra: Inter in vantaggio e ritorno al gol del belga. Dopo il vantaggio nerazzurro la prima frazione sembra scivolare senza grandi emozioni verso la conclusione, quando una percussione di Pereyra trova la difesa dell'Inter disattenta, la palla arriva a Lovric che infila l’insperato pareggio.

Il secondo tempo ricalca il primo: poco spettacolo, poche occasioni, squadre che si fronteggiano a centrocampo senza prendere il sopravvento. Poi si sveglia dal torpore Mkhitaryan e sale in cattedra: sul primo tiro è bravo Silvestri a respingere, sul secondo il piatto angolato lo beffa. Nel finale Lautaro firma il definitivo 3-1 raccogliendo un lancio di D’Ambrosio e scaraventando in rete dopo aver resistito al ritorno di Bijol. Buon per lui perché il gol mangiato un minuto prima a tu per tu con Silvestri avrebbe alimentato molto malumore in curva.

Un gol di prepotenza che mette in cassaforte la partita ed evita altri patemi all'Inter, che risponde così al Milan e si riprende il secondo posto in solitaria. Contro il Porto in Champions però servirà molto di più.