Sei Nazioni: impresa dell'Italia che batte la Scozia 31-29

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Impresa dell'Italia al Sei Nazioni: vittoria storica sulla Scozia per 31-29
La gioia dell'Italia dopo la vittoria
La gioia dell'Italia dopo la vittoriaAFP
Attacco letale e difesa di ferro: l'Olimpico, sold-out, in delirio. Quesada: "Oggi la mia felicità è stata aver visto piangere tutti i giocatori e lo staff a fine partita".

Una meta alla volta, l'Italia del rugby sta diventando qualcosa di bello.

Una squadra che non sa solo difendere contro avversari più forti e blasonati, ma che con la palla in mano ha imparato a fare male. La vittoria di oggi all'Olimpico (la prima casalinga dopo 11 anni di astinenza) sulla Scozia per 31-29, con un finale di partita per cuori fortissimi, ne è la conferma.

Il Sei Nazioni 2024, se non è il miglior torneo di sempre nella storia dell'Italrugby, poco ci manca.

Dopo la sconfitta di misura con l'Inghilterra e lo storico pareggio, con rimpianti, in Francia, gli azzurri hanno fatto finalmente bottino pieno. Contro gli Highlanders era il terzo scontro in 12 mesi: dopo aver perso a tempo scaduto sia nel Sei Nazioni 2023 sia nel test match di luglio prima della Coppa del Mondo in Francia, gli azzurri bramavano fortemente il nono successo di sempre sulla squadra (tra quelle partecipanti al torneo) con cui l'Italia ha avuto più spesso la meglio.

Le statistiche del match
Le statistiche del matchFlashscore

La vittoria su di loro mancava dal 2015 (all'Olimpico addirittura dal 2012), oggi quella maledizione è stata spezzata.

Il ct Gonzalo Quesada, che in terza linea recuperava Negri, lancia dal primo minuto il debuttante Louis Lynagh, figlio dell'australiano Michael, campione del mondo nel 1991.

Il suo rivale (privo di Tuipulotu, infortunato) conferma invece dodici quindicesimi della formazione vittoriosa sull'Inghilterra. Caricati dall'Inno di Mameli eseguito dalla Banda dell'Esercito e da un Olimpico senza più un seggiolino libero, Lamaro e compagni sbloccano il risultato con la punizione di Garbisi dopo appena un minuto; tuttavia la Scozia nei successivi 11' mette a segno due mete con Fagerson e Steyn, entrambe trasformate da Russell, il cui piede sarà una croce per l'Italia durante tutta la partita. 

L'Italia non rinuncia a giocare e a far vedere quell'atteggiamento propositivo che tanto piace ai tifosi: Garbisi e Brex accorciano le distanze, prima che il piazzato di Russell e la meta di Schoeman ricordino all'Italrugby il potenziale scozzese e la costringano ancora a inseguire.

La meta annullata a Horne a inizio ripresa galvanizza gli azzurri: prima il giovane Lynagh segna i suoi primi cinque punti in Nazionale, poi Varney lo imita ispirato da una grande azione di Vintcent. Dieci punti a cui si sommano i tre della trasformazione di Garbisi: l'Italia a metà secondo tempo è sopra 28-22, e appare più solida anche in difesa. 

Quesada intanto ha sparigliato le carte con cinque cambi, tra cui il rientrante Lorenzo Cannone, infortunatosi a febbraio contro l'Inghilterra. L'ultimo quarto d'ora è da pelle d'oca, con gli azzurri che lottano con le unghie e con i denti e la Scozia, avvelenata, che grazie a Skinner e Russell si porta due punti sotto (31-29).

Tuttavia la diga azzurra tiene, e a fine gara il capitano, Michele Lamaro, può sorridere: "Stiamo crescendo, venivamo dalle ottime partite con Inghilterra e Francia. Altre volte saremmo calati nella prestazione, ma oggi no: siamo cresciuti fino alla fine, con compostezza e precisione. E' stata una partita incredibile", esordisce a Sky Sport.

Lamaro fa i complimenti a tutti, e ricorda che c'è ancora il Galles ("Partita fondamentale") da affrontare "per chiudere il Sei Nazioni nel migliore dei modi".

Oggi la Scozia è stata "anche un po' fortunata nei primi 20 minuti", aggiunge, "noi avremmo dovuto mettere più pressione, ma a inizio ripresa ci siamo resi conto che facendo le cose fatte bene avremmo potuto vincere".

Il ct Quesada: "Questo è solo l'inizio"

"La vittoria sulla Scozia? Il merito più grande è dei giocatori e di tutto lo staff. Questo gruppo sta facendo un lavoro straordinario. È solo l'inizio, io non ho trasformato niente". Così Gonzalo Quesada, ct dell'Italrugby, nella conferenza stampa dopo la grande vittoria degli azzurri sulla Scozia nella quarta giornata del Sei Nazioni 2024.

"Sono fiero di aver provato a convincere i giocatori che la strada che immaginavo fosse la migliore per loro. La Scozia arrivava a questo match ancora con la possibilità di vincere il torneo: non era facile rimontarli sul 14-3 per loro. Oggi la mia felicità è stata aver visto piangere tutti i giocatori e lo staff a fine partita",  continua il tecnico azzurro.

L'Italrugby può crescere ulteriormente, e Quesada ci tiene a ribadirlo: "Dobbiamo approfittare di questo momento e provare a fare ancora meglio. Tutti danno più del massimo in allenamento, noi dello staff tecnico dobbiamo mettere solo il focus a questo lavoro".