L'OPINIONE - Il Napoli può vincere la Champions League? Meglio non sperarci

Pubblicità
Pubblicità
Pubblicità
Di più
L'OPINIONE - Il Napoli può vincere la Champions League? Meglio non sperarci
Kvicha Kvaratskhelia e Victor Osimhen
Kvicha Kvaratskhelia e Victor Osimhen
AFP
Gli azzurri hanno il gioco e i campioni per far bene in Europa, ma la Champions League è un torneo molto più competitivo del campionato italiano e sopravvalutarsi potrebbe essere fatale.

Mentre gli azzurri si proiettano verso il terzo scudetto della loro storia, con Napoli ancora incredula che sta abbandonando anche la tipica scaramanzia per iniziare a pensare al grande evento, tra festeggiamenti e merchandising di oggetti ricordo di ogni genere, una domanda si fa largo nella mente di squadra, tifosi e addetti ai lavori: il Napoli può vincere la Champions?

Ne è convinto il presidente De Laurentiis, ma è dello stesso avviso anche l’allenatore del primo scudetto, Ottavio Bianchi. Persino un sito di statistiche di proprietà di AbcNews, FiveThirtyEight, lo posiziona terzo favorito dietro Bayern e City (26% Bayern, 20% City e 7% Napoli) e davanti a Liverpool e Real. Anche i bookmakers lo vedono nella cinquina dei favoriti, dietro ai colossi City e Bayern e insieme a Liverpool e Real. Fin qui i numeri, le probabilità, le speranze. Tecnicamente, invece, è possibile?

Ci sono motivi per pensarlo ma ce ne sono anche altri per andarci molto cauti. Se la coppia Kvaratskhelia e Osimhen è devastante per il nostro campionato, dev’essere ancora provata contro le difese top europee. Se prendiamo le partite più indicative in tal senso, le due contro il Liverpool, vediamo che la coppia ha chiuso con uno score di zero gol, nonostante il poker rifilato all’andata ai Reds dagli azzurri (doppietta Zielinski e gol di Anguissa e Giovanni Simeone). 

Questa che potrebbe sembrare una semplice casualità, perché ogni partita dopotutto fa storia a sé, in realtà è un dato da tener presente perché il nostro campionato è meno competitivo. Lo stesso Lukaku, devastante due anni fa con l’Inter, in Europa ha deluso (così come in Inghilterra). Per quanto ci piaccia considerare il nostro campionato difficile, in realtà non è più così, tanto che nelle diverse finali di Champions perse da Allegri alla Juve si parlò anche di “campionato poco allenante”. Da allora le cose sono addirittura peggiorate, con l’addio di diversi campioni. L’Europa, insomma, è un’altra storia. 

Victor Osimhen e Luciano Spalletti
AFP

A vantaggio del Napoli c’è sicuramente un gioco spettacolare e offensivo che in Europa paga sempre (vero Allegri?) o quasi, e la facilità con cui i partenopei hanno letteralmente massacrato l’Ajax è lì, sotto gli occhi di tutti. Anche qui però bisognerà stare attenti a non sopravvalutare la propria forza. Questo dipenderà molto proprio da Spalletti, che in passato è incappato nel madornale errore di credere di potersi giocare le partite a viso aperto quando invece un atteggiamento più accorto avrebbe premiato.

Come dimenticare infatti il roboante 7-1 preso dalla Roma all’Old Trafford nel 2007, con i giallorossi convinti di poter fare l’impresa anche a Manchester, dopo la vittoria dell’andata all’Olimpico (2-1). In quel caso il tecnico di Certaldo peccò di presunzione e fu punito severamente, come tra l'altro spesso accade nel calcio (e non solo).

In definitiva un Napoli al completo (la variante infortuni va comunque calcolata) ha le carte per arrivare fino in fondo in Champions League, ma per farlo dovrà dosare l’entusiasmo e non farsi contagiare dai proclami di grandezza del suo presidente. Dovrà insomma considerarsi un outsider, perché questo è. Credere di essere una delle favorite potrebbe infatti rivelarsi fatale.