F1, i dolori di Vasseur: male la Ferrari, spaventa la Red Bull e sorprende la Aston Martin

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F1, i dolori di Vasseur: male la Ferrari, spaventa la Red Bull e sorprende la Aston Martin
Frederic Vasseur, team principal della Ferrari
Frederic Vasseur, team principal della FerrariAFP
Il quarto posto di Carlos Sainz non rende di certo meno amaro il debutto stagionale del Cavallino rampante in Bahrain, rovinato dal ritiro di Charles Leclerc. La scuderia di Maranello ha ostentato i vizi di un tempo, quelli che sono costati il posto di lavoro a Mattia Binotto e a cui il nuovo team principal avrebbe dovuto porre rimedio

Male, a tratti malissimo: "Sono di un'altra categoria". Sono bastate cinque parole e un apostrofo a Charles Leclerc per dare un colpo tremendo alle ambizioni di riscossa dei tifosi della Ferrari. Lo stesso Frederic Vasseur ha definito il ritiro del pilota monegasco "uno schock", perché il guasto al motore è stato "imprevisto". Sull'altra SF 23, invece, Carlos Sainz ha dovuto soffrire le pene dell'inferno per riuscire a chiudere la gara al quarto posto: "La vettura scalda troppo le gomme, appena ho spinto per difendermi da Alonso ho rischiato di perdere la posizione anche con Hamilton".

Verstappen davanti alla scintillante Ferrari <mark>di</mark> Leclerc
Verstappen davanti alla scintillante Ferrari <mark>di</mark> LeclercAFP

Motore e gomme. Non bisogna di certo essere esperti di meccanica per capire che si tratta di due degli aspetti più importanti, probabilmente i più importanti in assoluto per vincere una gara automobilistica. Ebbene, su entrambi i fronti, la Ferrari è uscita clamorosamente sconfitta dal debutto in Bahrain: "Ora ho un quadro chiaro della situazione", ha assicurato il team principal della Ferrari alla fine di una gara che non ha mai avuto storia.

Almeno non per il primo gradino del podio. Max Verstappen è andato via subito, diventando una chimera irraggiungibile per tutti. Ed è proprio questa la peggior notizia per il Cavallino rampante e il suo popolo di appassionati. E già, perché, sebbene dopo quanto successo lo scorso anno, alla vigilia del debutto stagionale non si poteva di certo pensare di poter essere superiori alla Red Bull, era quantomeno lecito sperare di essere risuciti a ridurre il gap che separava la rossa dalla creatura perfetta dell'incommensurabile Adrian Newey.

Fernando Alonso
Fernando AlonsoAFP

E, invece, dopo il GP di Bahrain la sensazione è che le cose potrebbero essere addirittura peggiorate. E già, perché, oltre ad aver preso la paga dalla Red Bull, la Ferrari è stata nettamente inferiore anche all'Aston Martin guidata da quel gran fuoriclasse che non ha mai smesso di essere chiamato Fernando Alonso. L'ex pilota spagnolo della Ferrari ha festeggiato, giustamente, come una vittoria il terzo gradino del podio e ha regalato un po' di emozione a una gara che, altrimenti, sarebbe stata noiosa o ricordata per i disastri della Alpine.

È, naturalmente, ancora troppo presto per tirare le somme e i giudizi sommari non portano a nulla. Anche perché a Jeddah lo scenario - dalla pista, alla temperatura, all'asfalto - sarà di tutt'altro tenore: "La situazione sarà completamente differente", ha sottolineato lo stesso Verstappen. Tuttavia, bisognerebbe essere davvero degli inguaribili ottimisti per sperare in un ribaltone già in Arabia.

E così come non servono i giudizi sommari, le false speranze potrebbero retroalimentare il mostro: "Il nostro obiettivo è battere le Red Bull, devono essere loro il nostro riferimento, ma in termini di prestazione in questo week end non c'eravamo". Ancora una volta è nelle parole di Leclerc che c'è tutto ciò di cui la Ferrari ha bisogno.