ESCLUSIVA: Guillermo Blanco racconta del giorno in cui Pelé e Maradona si conobbero a Rio

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ESCLUSIVA: Guillermo Blanco racconta del giorno in cui Pelé e Maradona si conobbero a Rio

ESCLUSIVA: Guillermo Blanco racconta del giorno in cui Pelé e Maradona si conobbero a Rio
ESCLUSIVA: Guillermo Blanco racconta del giorno in cui Pelé e Maradona si conobbero a RioProfimedia
Il 9 aprile 1979 l'astro nascente del calcio mondiale e o Rei si incontravano per la prima volta tra sorrisi e musica

Nell'autunno australe del 1979 Diego Armando Maradona era un 18enne ancora scottato dalla mancata convocazione ai Mondiali dell'anno precedente, vinti dalla sua Argentina. A pochi mesi dal Mondiale giovanile che lo avrebbe visto protagonista e trionfatore in Giappone, l'allora fenomeno conosciuto come 'Pelusa' fu ricevuto da Pelé nella splendida magione del miliardario Alfredo Saad. 

Quell'incontro fu organizzato da colui che all'epoca lavorava nella prestigiosa rivista argentina 'El Grafico' e sarebbe poi diventato addetto stampa personale di Maradona, il giornalista argentino Guillermo Blanco, che parla in esclusiva a Diretta.it raccontando come si arrivò a quello storico momento oggi reso ancora più mitico dalla recente dipartita di O Rei

"Il tutto ebbe inizio nel gennaio del 1979. Eravamo sulla spiaggia di Atlantida, in Uruguay, dopo una partita di qualificazione al Mondiale giovanile che si sarebbe giocato ad agosto" racconta Blanco, "Diego stava serenamente prendendo il sole in spiaggia ma il più contento e allegro di tutti era don Diego, suo papà, che finalmente aveva smesso di lavorare come un ossesso e di svegliarsi alle tre del mattino per mantenere la famiglia. E mentre si rotolava sulla sabbia, il futuro Pibe de oro lanciò un desiderio ad alta voce: 'Vorrei tanto incontrare il mio idolo Pelé'. Così, una volta tornato a Buenos Aires, proposi al direttore del Grafico di organizzare l'incontro".

All'epoca la suddetta rivista argentina spiccava per prestigio e mezzi, e dopo due mesi di lavoro si riuscì finalmente a organizzare l'evento. Blanco, già all'epoca intimo amico di un giovanissimo Maradona conosciuto anni prima ai giochi Evita del 1973, ritorna sul volo che portò lui, Diego e suo padre a Rio, dove li aspettava Pelé: "L'8 aprile 1979 l'Argentinos Juniors di Diego aveva appena battuto l'Huracan, e dopo la partita ci recammo all'aeroporto di Ezeiza. Nessuno a parte noi, inclusi i dirigenti del club, sapeva dell'incontro. E il giorno dopo a mezzogiorno Pelé ci accolse nella casa nella quale risiedeva temporaneamente".

Il giornalista ricorda l'enorme emozione di Maradona figlio, ma soprattutto il gioioso singhiozzo di Diego senior, che fu salutato per prima da Pelé, che corse ad abbracciarlo e gli disse "Ciao papà". Era stato rotto il ghiaccio, e durante un'ora, quel primo approccio tra il promettente futuro e il glorioso passato del calcio mondiale sarebbe passato in modo tranquillo, come Blanco sottolinea: "Se non ci fosse stato il fotografo Ricardo Alfieri sarebbe sembrato un incontro tra due amici, vista la confidenza che si raggiunse in quel momento". 

Secondo il giornalista quell'incontro non fu decisivo per cambiare le sorti della carriera di Maradona: "Diego era ancora giovane, e Pelé gli raccomandò di prendersi cura del proprio corpo iniziando dall'alimentazione. Ma in questo, ad esempio, non fu profetico, visto che Diego iniziò a trascurarsi già a metà degli anni '80". 

Quell'ora insieme fu allietata anche da alcuni pezzi di samba cantati e composti dallo stesso brasiliano, che aveva da poco pubblicato un disco nel suo paese. "Fu un momento di connessione spontanea e naturale. Diego era pervaso dal candore di adolescente che conosceva il massimo idolo del calcio, e da quel momento iniziò a prendere coscienza dei propri mezzi".

Quell'incontro definito "simbolico" dal giornalista fu anche l'inizio di una storia: "In quel momento ebbi il presentimento che Diego sarebbe potuto diventare grande come Pelé, anche se preferisco non entrare in alcun tipo di paragone tra i due". Artefice di un evento storico, Blanco vide come il suo grande colpo non fu onorato dalla prima pagina del Gráfico che sarebbe uscita la settimana dopo.

Colpa del pugile argentino Victor Galindez: "Qualche giorno dopo Galindez avrebbe vinto il titolo mondiale dei pesi medi contro il nordamericano Mike Rossman, e dunque fu lui il protagonista della prima pagina". Con il tempo, poi, furono tantissime quelle che avrebbero dedicato al 'Pibe de oro'.