Eddie Merckx: "Correvo 11 mesi all'anno, ecco perché preferisco Pogaçar a Vingegaard"

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Eddie Merckx: "Correvo 11 mesi all'anno, ecco perché preferisco Pogaçar a Vingegaard"
Merckx tra Ciccone e Vingegaard
Merckx tra Ciccone e VingegaardAFP
Il Cannibale del ciclismo ha assicurato che "se davvero Vingegaard vuol fare qualcosa di storico, allora tenti l’accoppiata Giro-Tour. Una volta era normale provarci, ora hanno tutti paura".

Eddy Merckx è il ciclismo. Nessuno più di lui sa quanto sia necessario soffrire per raggiungere determinati traguardi in sella a una bici. E lui li ha raggiunti tutti, in prima posizione.

Ed è per questa ragione che il suo punto di vista non può non essere tenuto in considerazione. Soprattutto quando dice la sua, come ha fatto in un'intervista alla Gazzetta dello Sport, sulla rivalità del momento, quella tra Tadej Pogaçar e Jonas Vingegaard.

La battaglia del Tour

"Vingegaard ha meritato, nulla da dire. Si è dimostrato più forte nelle tre settimane. E poi… Mi ha davvero sorpreso a cronometro: ha dato distacchi importanti, quasi 3’ a Van Aert, uno che va nelle prove contro il tempo. La Jumbo avrà studiato ogni dettaglio, Jonas ci ha messo il motore. Incredibile

I duellanti
I duellantiAFP

Jonas II

"Ha trionfato due volte al Tour, ma poi? Il ciclismo non dura solo tre settimane… Va bene, la maglia gialla è la cosa più importante, però esistono altre corse leggendarie: il Giro, le classiche monumento, il Mondiale. Se non le fai, per me è un errore".

"Non ha caratteristiche adatte per le gare di un giorno? Beh, il Lombardia può vincerlo. E in ogni caso uno ci prova. No, non va bene fare solo il Tour. La penso così". 

"Se davvero Vingegaard vuol fare qualcosa di storico, allora tenti l’accoppiata Giro-Tour. Una volta era normale provarci, ora hanno tutti paura. Il danese ha la forza per reggere l’urto di queste due grandi corse a tappe nella stessa stagione".

"Una delle sue migliori doti è la capacità di recupero e allora perché non pensarci. Mi auguro lo faccia. Magari con Pogacar...". 

L'altro Cannibale

Tadej Pogçar
Tadej PogçarProfimedia

"Tadej veniva da una stagione intensa, con tutte le classiche fatte tranne la Roubaix. Alcune vinte in modo straordinario, poi la caduta alla Liegi: fa parte degli imprevisti, il ciclismo è così. Ma non deve cambiare, mi piace molto. Mi assomiglia molto". 

"È un corridore completo. E fa spettacolo. Il ciclismo è sacrificio e sudore. Io correvo 11 mesi all’anno, anche in pista. Ecco perché preferisco Pogacar". 

Il ciclismo in Italia

"Dove sono i Pantani e i Nibali? Si vede che investite poco tra scuola e infrastrutture. Slovenia e Danimarca fanno il contrario e si vede. Almeno Ciccone è stato bravo a portarsi a casa la maglia a pois, ma deve osare di più".