Benvenuti all'Inferno del nord: 'Mesdames et Messieurs', la Parigi-Roubaix

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Benvenuti all'Inferno del nord: 'Mesdames et Messieurs', la Parigi-Roubaix
Wout van Aert durante l'edizione 2021 della Roubaix
Wout van Aert durante l'edizione 2021 della RoubaixProfimedia
Il terzo Monumento del calendario si correrà nel giorno di Pasqua. 256,6 chilometri e 29 settori di pavé: dal mitico bosco dell'Arenberg al terribile Carrefour de l'Arbre. A contendere la vittoria ai due favoriti, van Aert e van der Poel, ci sarà anche Ganna che, dopo il secondo posto alla Sanremo, ha concentrato tutte le proprie energie sulla preparazione della Classica delle Classiche

Altro che resurrezione! Quest'anno a Pasqua i ciclisti andranno all'Inferno. Tutti volontariamente per provare a vincere la Classica delle Classiche, la gara che vale una carriera: Mesdames et Messieurs, la Parigi-Roubaix. Il terzo Monumento della stagione: la regina de pavé.

A lottare per il più originale tra i trofei, ci saranno i 175 atleti arrivati in Francia con l'ambizione di domare le fiamme e il pavé dell'Inferno del nord. Dai capitani ai gregari. E già, perché la Roubaix non fa prigionieri e non conosce né rispetta le gerarchie. Per vincere non sarà sufficiente essere il più forte, ma anche il più coraggioso e, talvolta, il più incosciente. Senza dimenticare il fattore sorte. Trovarsi dal lato sbagliato di una caduta potrebbe risultare un errore imperdonabile, anche a 200 chilometri dal traguardo.

Per quest'anno non è prevista pioggia, sebbene nel periodo di Pasqua il tempo sia spesso variabile e imprevedibile. Ed è per questa ragione che anche in caso di sprint finale si dovrebbe poter riconoscere il volto dei protagonisti senza doversi avvicinare alla tv con la tentazione di togliere con le mani il fango dalla faccia dei poveri corridori. Come nel 2021, quando il nostro Sonny Colbrelli s'impose a Florian Vermeersch e Mathieu van der Poel nell'inconico Vélodrome André-Pétrieux di Roubaix.

Percorso

Il percorso
Il percorsoParis-Roubaix

Che né Wout van AertMathieu van der Poel siano, almeno per il momento, riusciti a vincere la Roubaix conferma quanto sia complicato e imprevedibile pronosticare chi sarà a uscire prima degli altri dall'Inferno del Nord. Un incidente, la pioggia, una fuga impossibile (che poi così impossibile non era...), un errore di valutazione o di pianificazione iniziale, essere rimasto solo troppo presto, eccetera, eccetera: sono davvero tanti i fattori a poter decidere in un senso o nell'altro la più imprevedibile e dura tra le gare previste dal calendario.

Per vincere, però, tutti, ma proprio tutti, dall'eroe di giornata al campionissimo, dovranno riuscire a domare il pavé. Sua maestà il pavé, infatti, proverà a prendere il controllo della bici, privando l'aspirante delle energie fisiche e mentali necessarie per tagliare per primo il traguardo. Dei 256,6 chilometri in programma tra la partenza di Compiègne e il Velodromo di Roubaix 54,5 si correranno sui tradizionali ciottoli cubici.

Il primo dei 29 settori di pavé arriverà a Troisvilles dopo poco meno di 100 chilometri di gara. Il percorso di quest'anno prevede, inoltre, il ritorno dopo 19 anni di assenza a Haspres (1,7 chilometri). Da quel momento in poi non ci sarà più pace per i corridori chiamati a domare la propria bici come sei di un mustang si trattasse.

Impresa che riuscirà particolarmente complicata nei settori a cinque stelle. A cominciare dal mitico bosco dell'Arenberg che arriverà a 160 chilometri dall'arrivo: duemilatrecento metri di pavé irreoglare, dove oltre a preoccuparsi di restare in sella, i ciclisti dovranno evitare di non distruggere le proprie ruote. Anche qui come nelle Fiandre, le cunette ai lati della carreggiata diventano il buon rifugio dei corridori, a meno che la pioggia non le abbia trasformate in pericolose pozzanghere.

Gli altri due settori a cinque stelle arriveranno al chilometro 208 a Mons-en Pévèle e poco prima dell'arrivo con il terribile Carrefour de l'Arbre, reso ancora più drammatico dai quattro settori a quattro stelle che lo precedono.

Favoriti

Sonny Colbrelli, vincitore nel 2021
Sonny Colbrelli, vincitore nel 2021Profimedia

A differenza di due anni fa quando Colbrelli vinse in volata, l'anno scorso a imporsi fu Dylan Van Baarle che riuscì a sorprendere tutti i favoriti entrando da solo nell'André-Pétrieux. E che la Roubaix non abbia nulla a che vedere con quanto successo sinora e con quello che succederà da domenica sera in poi lo dimostra l'assenza del miglior ciclista in circolazione: "Sì, un giorno proverò a vincerla, ma devo prendere qualche chilo e le mie mani diventare più resistenti per sopravvivere al pavé", ha assicurato Tadej Pogaçar subito dopo aver vinto il Giro delle Fiandre.

Ed è per questa ragione che la loro predilezione per il ciclocross fa di Wout van Aert e Mathieu van der Poel i due principali favoriti a domare le fiamme dell'Inferno del Nord. L'olandese è reduce da un avvio di stagione entusiasmante con la vittoria nella Sanremo e il secondo posto nel Fiandre. Ed è stata proprio quest'ultima gara a far sorgere qualche dubbio sulle condizioni del belga che, a differenza del rivale, non è mai riuscito a rispondere agli attacchi di Pogaçar. Ma con Wout, non si può mai dire.

A contendere la vittoria ai due campionissimi ci sarà anche il nostro Filippo Ganna che, dopo il secondo posto alla Sanremo, ha concentrato tutte le proprie energie sulla preparazione della Classica delle Classiche, il suo principale obiettivo stagionale. Il fisico non gli manca di certo. Resta da capire se, dopo la caduta alla Gant-Wevelgem, sia stata una buona idea non correre il Fiandre. E già, perché per molto che si sia potuto allenare sul pavé della Roubaix, riuscire a domarlo durante una competizione mentre devi stare attento a che nessuno dei tuoi rivali ti caschi addosso è tutta un'altra storia.

I 29 settori

Il grande assente e i due favoriti
Il grande assente e i due favoritiAFP

29: Troisvilles – Inchy **  / 2.200 m / -160,3 km dall'arrivo

28: Viesly – Quiévy *** / 1.800 m / -153,8 km

27: Quiévy – Saint-Python **** / 3.700 m / 151,2 km

26: Saint-Python ** / 1.500 m / -146,5 km

25: Vertain – Saint-Martin-sur-Écaillon *** / 2.300 m / -139,4 km

24: Verchain-Maugré – Quérénaing *** / 1.600 m / -129,4 km

23: Quérénaing – Maing *** / 2.500 m / -126,7 km

22: Maing – Monchaux-sur-Écaillon *** / 1.600 m / -123,6 km

21: Haspres – Thiant *** / 1.700 m / -117 km

20: Haveluy – Wallers **** / 2.500 m / -103,5 km

19: Trouée d’Arenberg *****  / 2.300 m /-95,3 km

18: Wallers – Hélesmes *** / 1.600 m / -89,2 km

17: Hornaing – Wandignies ****  / 3.700 m / -82,5 km

16: Warlaing – Brillon *** / 2.400 m / -75 km

15: Tilloy – Sars-et-Rosières **** / 2.400 m / -71,5 km

14: Beuvry-la-Forêt – Orchies *** / 1.400 m / -65,2 km

13: Orchies *** / 1.700 m / -60,1 km

12: Auchy – Bersée **** / 2.700 m / -54 km

11: Mons-en-Pévèle ***** / 3.000 m / -48,6 km

10: Mérignies – Avelin ** / 700 m / -42,6 km

9: Pont-Thibault – Ennevelin *** / 1.400 m / -39,2 km

8: Templeuve (L’Épinette) * / 200 m / -33,8 km

8: Templeuve (Moulin-de-Vertain) ** / 500 m / 33,3 km

7: Cysoing – Bourghelles ***  / 1.300 m / -26,8 km

6: Bourghelles – Wannehain *** / 1.100 m /- 24,3 km

5: Camphin-en-Pévèle **** / 1.800 m / -19,9 km

4: Carrefour de l’Arbre ***** / 2.100 m / -17,1 km

3: Gruson ** / 1.100 m / -14,8 km

2: Willems – Hem *** / 1.400 m / 8,2 km

1: Roubaix (Espace Charles Crupelandt) * / 300 m / -1,4 km