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Guida al Giro d'Italia 2024: Pogaçar senza rivali in una corsa che ha perso la sua identità

Raffaele R. Riverso
Il Trofeo Senza Fine
Il Trofeo Senza FineMARCO BERTORELLO / AFP
Il Cannibale sloveno non dovrebbe avere problemi a conquistare il primo dei due titoli che lo condurranno, nelle sue intenzioni, a eguagliare i pochi corridori in grado di vincere nella stessa stagione il Giro e il Tour. L'ultimo, Marco Pantani nel 1998. Tanta cronometro e tappe di montagna non proprio durissime potrebbero, però, togliere emozioni a una Corsa Rosa dimezzata

Un Giro atipico che rincorre, dal versante sbagliato, il ciclismo moderno senza averlo capito fino in fondo e pensando di poter fare a meno di alcune delle proprie prerogative principali.

Un Giro che emozionerà e infiammerà le piazze d'Italia: su questo non c'è dubbio, perché l'amore per le due ruote dei tifosi italiani è senza se e senza ma. E, quello che lo fa ancora più bello, è che non ha un solo colore.

Di colori, infatti, ce ne sono tanti e, bontà nostra, l'azzurro è quello che probabilmente sarà meno presente con Damiano Caruso e Filippo Ganna che proveranno a rinverdire i fasti di un movimento che fu.

Occhi puntati, però, anche su Antonio Tiberi che, dalla sua, potrebbe regalare qualche soddisfazione ai tifosi di casa.

Favoriti? Meglio al singolare

Difficile, invece, utilizzare il plurale parlando dei favoriti. E già, perché il favorito è uno solo perché soltanto un cataclisma potrebbe privare Tadej Pogaçar del Trofeo Senza Fine, il più bello tra i trofei in palio non solo nel mondo del ciclismo, ma dello sport in generale.

E così, i vari Geraint Thomas, beffato l'anno scorso da Primoz Roglic per una manciata di secondi, Romain Bardet, secondo alla Liegi di quest'anno alle spalle di Pogi, Ben O'Connor e - perché no? - Nairo Quintana avranno il compito di rendere più bella e imprevedibile la corsa.

Una corsa che, come dicevamo, ha perso un po' della propria identità perché ha deciso di ridurre i chilometri di montagna e di aumentare quelli contro il tempo che, per giunta, sono quasi interamente pianeggianti. Insomma, un Giro duro, ma non troppo. E forse per il Cannibale, convinto di poter ripetere l'impresa di Marco Pantani, l'ultimo a mettere a segno la doppietta Giro-Tour (nel 1998), è anche meglio così. I bilanci, tuttavia, si fanno alla fine. E la speranza è di sbagliarci e di chiedere scusa dopo aver assistito a un gran bello spettacolo.

Vediamo, quindi, cosa ci aspetta e, soprattutto, in che giorni mantenere l'agenda libera per godersi fino in fondo le tappe più importanti del Giro d'Italia 2024.

Prima settimana

Dopo aver reso omaggio agli "Invincibili" del Grande Torino, scollinando Superga durante la prima tappa, la seconda giornata è dedicata proprio al Pirata che salendo verso il Santuario di Oropa (non a caso, la Montagna Pantani 2024) mise a segno una delle sue indimenticabili rimonte.

La tappa non è durissima, ma sugli undici chilometri di una salita che ha una pendenza massima del 13% e un dislivello di 733 metri, se Pogaçar volesse mettere le cose in chiaro sin da subito, potrebbe anche farlo, cominciando alla grande il suo primo Giro d'Italia.

Santuario di Oropa
Santuario di OropaGiro d'Italia

Stesso discorso per i suoi avversari che potrebbero provare a coglierlo di sorpresa. Il Cannibale, però, ha dimostrato più volte di non tollerare quando un ciclista - escluso Jonas Vingegaard - si permette di mettere la propria bici davanti alla sua, ragion per cui la sua furia, in caso di un attacco dei rivali, potrebbe essere ancora più eclatante.

Quello che è certo è che la prima cronometro in programma venerdì 10 maggio tra Foligno e Perugia ha il vantaggio, per i rivali di Pogi, non doverlo sfidare faccia a faccia: oltre 40 chilometri contro il tempo quasi tutti senza grosse difficoltà, fatta eccezione, forse, per il chilometro a mezzo al 12% (con punte del 16) che i corridori scaleranno a 6 chilometri dall'arrivo.

La prima crono
La prima cronoGiro d'Italia

Il giorno dopo, arriverà il primo vero banco di prova in salita. Uno di quelli che, così come recita il sempre azzeccato detto ciclistico, non ci farà capire tanto chi vincerà il Giro quanto chi non lo vincerà.

E già, perché nonostante i quasi quattromila metri di dislivello, le salite non sono durissime, ragion per cui chi andrà in difficoltà già sul Gran Sasso non potrà guardare con grosse ambizioni verso Roma, dove la corsa si concluderà il prossimo 26 maggio.

Gli ultimi chilometri dell'ottava tappa
Gli ultimi chilometri dell'ottava tappaGiro d'Italia

Seconda settimana

La seconda settimana comincia con il primo dei due giorni di riposo (il secondo è previsto per il lunedì successivo) e la verità è che fino a sabato 18 il terreno è fertile per le grandi fughe e i velocisti.

La seconda cronometro andrà in scena tra Castiglione delle Stiviere e Desenzano sul Garda e, a differenza della prima, è completamente pianeggiante: 31,2 chilometri dove Filippo Ganna potrebbe far valere la propria potenza.

La secondo crono
La secondo cronoGiro d'Italia

Da questo momento in poi, però, la strada comincia - finalmente! - a salire per davvero e per tre tappe consecutive, nonostante tra la prima e la seconda sia stato inserito un inopportuno giorno di riposo: il secondo e ultimo.

Domenica 19 maggio sarà, così, la volta della tappa più lunga dell'edizione 2024 della corsa rosa: 222 chilometri con un dislivello monstre di 5.400 metri. 

Gli ultimi chilometri della quindicesima tappa
Gli ultimi chilometri della quindicesima tappaGiro d'Italia

Si tratta del primo tappone alpino con tanto di Mortirolo che, sebbene verrà affrontato dal versante di Monno, presenta una pendenza massima di tutto rispetto: 16%. Salvo sorprese, però, sarà sul Passo di Foscagno che i primi della classe cominceranno a muoversi.

Terza settimana

Gli ultimi chilometri della sedicesima tappa
Gli ultimi chilometri della sedicesima tappaGiro d'Italia

I 202 chilometri di martedì 21 maggio (4.350 metri di dislivello) avrebbero fatto sicuramente molto più male senza il giorno di riposo. Stesso discorso se la Cima Coppi, fissata quest'anno sullo Stelvio, non fosse stata inserita a ben 150 chilometri dall'arrivo.

Ed è per questa ragione che, molto probabilmente, per rivedere i fuochi d'artificio bisognerà aspettare mercoledì 22 maggio, quando da Selva di Val Gardena si arriverà al Passo del Brocon alla fine di una tappa relativamente corta (159 chilometri) ma esplosiva e davvero molto intensa (4.200 metri di dislivello).

Il profilo della 17esima tappa
Il profilo della 17esima tappaGiro d'Italia

E se è vero che, ufficialmente, il vincitore del Giro d'Italia 2024 riceverà il Trofeo Senza Fine domenica 26 maggio a Roma, è altrettanto vero che, chi ha ancora qualcosa da dire o da dare, dovrà farlo il giorno prima sulle pendici del Monte Grappa i cui 18 chilomentri (a una pendenza media dell'8%, con punte del 14) verranno affrontati due volte prima di involarsi verso l'arrivo di Bassano, dove conosceremo il nome del virtuale trionfatore della corsa rosa.

O almeno questo è il piano degli organizzatori che, però, potrebbero essere smentiti da un Tadej Pogaçar che anche senza forzare al massimo, potrebbe chiudere i giochi molti giorni prima. Detto questo, la sua presenza è sinonimo di spettacolo, anche nel caso in cui ad arrivare per primo sui traguardi che contano sarà sempre lo stesso ciclista.

Il Monte Grappa
Il Monte GrappaGiro d'Italia