Un pareggio non serviva proprio a nessuno. Né alla Roma né a un Milan che veniva da un trionfo e voleva dunque aggiungere un'altra vittoria per aumentare la velocità di crociera nella lotta alla Champions League. E dopo una partita nella quale è il chiaro riflesso di una partita giocata poco e interpretata troppo, con le improvvisazioni a farla da padrone e il canovaccio tattico dimenticato nello spogliatoio, il finale è stato scoppiettante.
Prima Abraham e poi Saelemaekers hanno sballottato l'equilibrio di uno 0-0 che sembrava ormai segnato dopo un incontro nel quale i guizzi di Leao non sono bastati ai rossoneri per imporsi, nonostante una minima voglia in più di spaccare la partita dimostrata rispetto ai padroni di casa. A Mourinho invece è mancato tantissimo Dybala, il grande generatore di gioco dei giallorossi, che vista la lesione che si portava dietro non è nemmeno entrato a partita in corso.
Il finale roboante, a simboleggiare la frenesia di due squadre che però non avevano le idee troppo chiare, ha trasposto un'intensità importante ma anche l'enorme confusione che ha regnato in tutto il match. Il boato dell'Olimpico sul gol di Abraham è durato pochissimo, perché dopo due minuti un cross dalla sinistra quasi senza pretese trovava Saelemaekers troppo libero per calciare. Un Rui Patricio non ineccepibile si portava di nuovo sulla coscienza la perdita di punti per una Roma che adesso continua a essere appaiata al Milan, perdendo così un'occasione enorme per effettuare il salto triplo. Ma anche i rossoneri devono rimpiangere per non aver osato più di quanto avrebbero dovuto.