Serie A, crisi Inter: era tutto prevedibile, Inzaghi doveva solo chiederlo a Max

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Serie A, crisi Inter: era tutto prevedibile, Inzaghi doveva solo chiederlo a Max

Massimiliano Allegri e Simone Inzaghi
Massimiliano Allegri e Simone InzaghiAFP
Nemmeno i tifosi possono permettersi di analizzare la condizione della propria squadra senza ragionare sul lungo periodo, figuriamoci i dirigenti. Ancora più sorprendente, però, è se a commettere questo errore è una vecchia volpe come Marotta

Siamo arrivati al paradosso di chiedere l'esonero di Simone Inzaghi "per lasciare senza alibi i calciatori". Eppure, era evidente che il tecnico emiliano non aveva più in mano le redini dell'Inter e, ben più grave, del suo spogliatoio. La differenza tra le buone prestazioni dei nerazzurri in Champions League e i disastri in campionato, dove i nerazzurri hanno già perso dieci incontri, è sempre stato troppo evidente e preoccupante per non capire che si trattava di una sorta di blocco mentale.

In Europa, infatti, i calciatori trovano le motivazioni che il proprio allenatore non è in grado di trasmettergli in una Serie A dominata dal Napoli. Ora sia aspetteranno le doppie sfide contro il Benfica e la Juventus per prendere una decisione. E, arrivati a questo punto, è anche comprensibile che sia così, perché non esiste nessun tecnico di primo livello disposto a prendere in mano la squadra allo sbando abbandonata da una società che ha un'unica preoccupazione: vendere.

Simone Inzaghi
Simone InzaghiAFP

Ciononostante, in casa Inter hanno fatto male i conti perché non è lo stesso vendere una società di Champions o una di Europa League. Forti della penalizzazione di 15 punti comminata alla Juventus, i dirigenti nerazzurri erano sicuri che il quarto posto fosse già sicuro a metà febbraio.

E, invece, no un mese e mezzo più tardi la situazione è molto preoccupante e potrebbe diventare drammatica già alla fine della 28esima giornata se Milan e Roma dovessero riuscire a vincere i rispettivi incontri. Senza dimenticare la Juve.

Come dimenticarla, del resto? Se non dovessero arrivare altre penalizzazioni dai tribunali, infatti, è davvero difficile immaginare che i bianconeri non riescano a culminare la propria rimonta iniziata quando Massimiliano Allegri ebbe il coraggio di dire, tra il serio e il faceto, che "il nostro obiettivo in questo momento è la salvezza".

Massimiliano Allegri
Massimiliano AllegriAFP

La stangata dei 15 punti in meno era appena arrivata e c'era non solo da motivare uno spogliatoio, ma anche da responsabilizzarlo proprio per evitare quello che sta succedendo ora all'Inter, ossia di arrivare all'estremo di dover chiedere l'esonero dell'allenatore per lasciare senza scuse i calciatori. Surreale.

Allegri ha giocato d'anticipo, battendo Inzaghi su tutti i fronti. Alla vigilia della semifinale d'andata di coppa Italia che metterà di fronte nerazzurri e bianconeri, infatti, il tecnico toscano ha vinto i due scontri diretti stagionali e ha dimostrato di saper gestire meglio del collega gli equilibri all'interno del proprio spogliatoio. La sensazione è che tutto quello che è successo negli ultimi 45 giorni fosse prevedibile, con la differenza che Allegri ci aveva visto lungo, Inzaghi no.