I fischi all'intervallo dell'Allianz Stadium non sono serviti per svegliare la Juventus, fermata nel primo tempo da un Genoa molto ordinato e anche più propositivo nelle azioni offensive. Le due squadre erano scese in campo dall'inizio con due moduli quasi speculari, ma con gli ospiti che nei primi 45 minuti sono sembrati più vogliosi di far male in avanti, con Vitinha e Gudmundsson a supporto di Retegui e un Messias piuttosto incisivo nelle discese.
Per i padroni di casa il più pericoloso era il difensore Gatti, il che dimostrava quanto in attacco i bianconeri fossero spenti e poco ispirati. Anzi, tra i bianconeri quello che doveva distinguersi maggiormente era Szczęsny, che al settimo minuto si era esibito in un volo per smanacciare il colpo di testa di Bani diretto oltre la linea della propria porta.
La prima parte, piuttosto compassata, provocava il chiaro dissenso da parte dei tifosi locali, che pretendevano qualcosa di più dai loro uomini in campo. La svolta era chiamata ad arrivare, ma sarebbe stata infruttuosa. Anzi, si sarebbe fermata sui due legni di Martinez.
Fermi al palo
Allegri provava a smuovere qualcosa con gli ingressi in campo di Rabiot, Yildiz e Iling jr, il quale si metteva subito in mostra con un dribbling al limite dell'area al quale è seguito un tiro veloce e improvviso che ha finito la sua corsa sul palo esterno, sorprendendo un Martinez fino a quel momento impeccabile.
Il pressing della Juve aumentava di minuto in minuto, con i liguri costretti a serrare le fila e a soffrire facendo da spettatori, come al 69esimo, quando un colpo di testa di Vlahovic finiva la sua corsa non lontano dal palo alla destra di un Martinez già sconfitto. Lo stesso centravanti serbo aveva un'altra occasione pochi minuti dopo su un cross perfetto di Cambiaso, ma il suo corpo troppo avanzato rispetto alla palla non lo abilitava a imprimere la giusta direzione alla sfera con la testa.
L'arrembaggio finale, con Kean che entrava per Cambiaso. Ed era proprio l'attaccante italiano che aveva sul suo piede l'occasione più ghiotta, prendendo in pieno il palo con una conclusione dal limite dell'area. Poi, la beffa: Vlahovic protestava in modo esagerato con l'arbitro dopo aver ricevuto un giallo e veniva mandato negli spogliatoi per due ammonizioni in pochi secondi. Era la fine della fiera per una Juve disordinata e poco concreta, che somma così la terza partita senza vittorie in campionato.