Dopo Salernitana e Juventus, la Lazio batte anche il Verona centrando il terzo successo in una settimana.

L'1-0 permette ai ragazzi di Igor Tudor di superare l'Atalanta (che ha due gare in meno) e li lancia in scia di Bologna e Roma, distante solo tre punti e in campo domani.

Il match

Biancocelesti settimi e gialloblu quindicesimi si affrontano con obiettivi diversi nell'ultimo match della 34esima di A.

Ma tra le due squadre sono i veneti quelli che vengono da un successo, quello preziosissimo ai danni dell'Udinese nello scontro diretto di una settimana fa.

Nel primo tempo i ragazzi di Marco Baroni confermano di essere in forma fisicamente e mentalmente, e nonostante un possesso palla inferiore al 30% si mantengono in partita grazie a un attenta fase difensiva.

Dopo un'occasione creata da Gustav Isaksen, l'episodio più discusso del primo tempo è un contatto di Suat Serdar su Matteo Guendouzi lanciato a rete, che però l'arbitro non ha ravvisato come fallo (e sarebbe stato rigore ed espulsione).

Nella ripresa i due allenatori mantengono gli stessi undici della prima frazione, con la Lazio che spinge per cercare il vantaggio e lo sfiora con la conclusione di Felipe Anderson, stampata sulla traversa.

La squadra di Igor Tudor crea un'altra buona chance pochi minuti dopo con un tiratore come Luis Alberto, ma lo spagnolo non centra lo specchio da buona posizione.

Col risultato ancora fermo sullo 0-0, i due tecnici fanno ricorso ai cambi poco dopo l'ora di gioco: entrano Pedro, e l'ex Mattia Zaccagni da una parte, Tomas Suslov e Ondrej Duda dall'altra.

Lo spagnolo diventa subito protagonista sprecando una grande palla gol che dà solo l'illusione del gol ai tifosi laziali.

Ci prova anche Taty Castellanos, ma il gol è nell'aria e arriva al 72esimo con una ripartenza orchestrata da Zaccagni che ruba palla a Suslov, riceve da Luis Alberto in profondità e infila Lorenzo Montipò portando in vantaggio i suoi.

Il Verona prova a reagire inserendo Fabien Centonze, Federico Bonazzoli, ma è da un calcio piazzato calciato da Duda che arriva il pericolo più grosso di tutto il match: Christos Mandas salva con un grande riflesso.

All'85esimo la Lazio sfiora il 2-0 con Pedro, che centra il palo esterno su punizione dal limite.

Nei secondi finali il neo entrato Thomas Henry mette paura al pubblico dell'"Olimpico", ma spara alto.