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Il calciomercato arriva al giro di boa: i principali colpi internazionali

Sandro Tonali
Sandro TonaliAFP
Si conclude oggi il primo mese di trattative. È successo tanto soprattutto e come al solito in Inghilterra. L'estate 2023, però, ha registrato l'irruzione di un nuovo player, l'Arabia Saudita che punta a cambiare per sempre il mondo del pallone. Vediamo come sta andando.

Sebbene molti degli affari si concluderanno, anche quest'anno, nell'ultima settimana di agosto, in questo primo mese di calciomercato è successo davvero tanto. E già, perché alla solita intraprendenza dei club inglesi si è aggiunta l'irruzione dell'Arabia Saudita. Sì, di tutto il paese, non di una o due squadre.

Decidendo di "nazionalizzare" le quattro società più importanti della Saudi Pro League, il fondo sovrano saudita ha intenzione di cambiare per sempre il volto del calcio. E non solo nella propria penisola.

Lontano dal vecchio continente

Karim Benzema con un'altra maglia blanca, quella dell'Al Ittihad
Karim Benzema con un'altra maglia blanca, quella dell'Al IttihadAFP

Malcom (60 milioni), Ruben Neves (55), KantéMilinkovic-Savic (40), Mahrez (35), Brozovic (18) e Karim Benzema (parametro zero) sono solo alcuni dei colpi ad effetto messi a segno dai principali club sauditi.

"Tra qualche anno il campionato arabo sarà uno dei primi cinque per competitività", ha assicurato Cristiano Ronaldo. E la sensazione è che il piano quinquennale di Mohamed bin Salman abbia subito una forte accelerazione dovuta alla crisi del calcio europeo.

I numeri di Milinkovic-Savic
I numeri di Milinkovic-SavicFlashscore

Diverso, invece, il caso dell'Inter di Miami che ha deciso di riunire in Florida alcuni dei principali protagonisti del grande Barcellona. L'arrivo di Lionel Messi fa già parte della storia della Mls.

Per non far sentire solo il fuoriclasse argentino, David Beckham ha convinto anche Sergio BusquetsJordi Alba a trasferirsi sull'altra sponda dell'Atlantico. A guidarli in panchina, un altro ex blaugrana, il Tata Martino.

Da Barcellona a Miami
Da Barcellona a MiamiAFP

Dittatura inglese

La crisi del calcio europeo, a cui facevamo riferimento poco fa, non riguarda di certo la Premier League che continua a spendere e spandere come se non ci fosse un domani.

E, invece, il campionato inglese un futuro ce l'ha ed è molto più roseo di quello degli altri tornei continentali. Solo per citare gli affari più grossi, in questo primo mese di trattative l'Arsenal ha speso 116 milioni per Rice e 75 per Havertz.

Declan Rice rincorre Bruno Fernandes
Declan Rice rincorre Bruno FernandesAFP

Niente male nemmeno i 64 milioni pagati dal Newcastle per Tonali e dal Manchester United per Mason Mount. Red devils che ne hanno versati altri 52 nelle casse dell'Inter per Onana e sono prossimi a far saltare il banco mettendone sul piatto altri 70 per Hojlund.

Psg e Real resistono

Un vero e proprio dominio incontrastato. Una dittatura del capitale al quale, nemmeno il Paris Saint Germain, ancora bloccato dal caso Mbappé, è riuscito a arginare.

Intento a soffiare Dembélé al Barça, Nasser Al Khelaifi si è dovuto accontentare di spendere, almeno per il momento, "solo" 105 milioni: 60 per Ugarte e 45 per Lucas Hernandez.

Ha fatto meglio il Real Madrid che, dal suo punto di vista privilegiato, si gode la ribellione di Mbappé, destinato a vestire di blanco. Resta da capire soltanto quando.

Nel frattempo, però, Florentino Pérez ha messo a segno quello che, sinora, è il grande colpo di mercato, riuscendo a strappare alla feroce concorrenza Jude Bellingham.

I numeri di Bellingham
I numeri di BellinghamFlashscore

A differenza dei 116 spesi dai gunners per Rice, i 103 versati dai blancos nelle casse del Borussia Dortmund non sembrano affatto tanti. Anzi, la sensazione è che ci troviamo di fronte a un calciatore chiamato a segnare un'epoca.

Dalla sua, il Bayern Monaco ha rimpiazzato il meno giovane dei fratelli Hernandez soffiando Kim Min Jae al Napoli campione d'Italia.

Le milanesi ci provano

E veniamo proprio al Belpaese. La cessione di Sandro Tonali aveva provocato l'indignazione dei tifosi rossoneri, anche perché pochi giorni prima era stato mandato via anche Paolo Maldini.

La dirigenza che "non ha rispetto per la storia" ha, però, dimostrato di avere le idee chiare. Non era semplice far recuperare il sorriso alla propria gente. E, invece, Cardinale e i suoi uomini ci stanno riuscendo.

Christian Pulisic
Christian PulisicAFP

Il Milan è, senza dubbio, il principale protagonista del mercato italiano. In attesa di chiudere con il Valencia per Musah, il ceo Moncada ha già garantito a Stefano Pioli rinforzi del calibro di Chukwueze (20 milioni), Pulisic (idem), Reijnders (19), Loftus Cheek (16) e Okafor (14) oltre ai parametro zero Sportiello e Romero.

L'Inter non è stata a guardare, soffiando Davide Frattesi proprio ai cugini rossoneri e assicurandosi uno dei parametro zero più ambiti dell'estate: Marcus Thuram che, in attesa di trovare il sostituto del "traditore" Lukaku, dovrebbe essere la prima scelta di Inzaghi per far coppia con Lautaro: "Romelu mi ha deluso, l'ho chiamato e non mi ha risposto", ha ammesso il neo capitano nerazzurro. Per risolvere il vuoto lasciato tra i pali da Handanovic e Sommer, Marotta ha già puntato Sommer.

Davide Frattesi
Davide FrattesiAFP

Tutto tace a Napoli

Per il momento la Juve si è limitata ad aggiungere  Timothy Weah alla rosa di Massimiliano Allegri, insieme ai ritorni dai prestiti di Rovella e Cambiaso. In dirittura d'arrivo anche il colpo per il futuro, Facundo Gonzalez, 20enne difensore uruguaiano del Valencia che potrebber essere girato in prestito. Per quanto riguarda il resto di quello che potrebbe succedere sulla sponda bianconera del Po, molto dipenderà dal futuro di Dusan Vlahovic.

In numeri di Dusan Vlahovic
In numeri di Dusan VlahovicFlashscore

Tutto tace, invece, all'ombra del Diego Armando Maradona, dove Rudi Garcia, in attesa del suo nuovo centrale, si è dovuto accontentare, almeno per il momento, dei riscatti di Raspadori e Gio Simeone.

Menzione speciale, invece, per gli ottimi colpi della Lazio, dell'Atalanta e della Roma che, rispettivamente, hanno ingaggiato Taty Castellanos, Touré e Ndicka.

Senza dimenticare i 12 milioni messi in circolazione dalla Salernitana per riscattare il cartellino di Dia e dal Genoa per portare in Italia Retegui, il centravanti nella nazionale di Mancini. Sì, non sono né Messi né Ronaldo, né Mbappé né Haaland. Ma è quello che passa il convento e alla Serie A non resta che far buon viso a cattivo gioco.

Retegui in compagnia del ct Mancini
Retegui in compagnia del ct ManciniProfimedia