"Vincere la Coppa d'Africa sarebbe uno dei successi più belli della mia vita", ha detto Victor Osimhen all'agenzia AFP ad Abidjan, dove la Nigeria si sta preparando ad affrontare i padroni di casa della Costa d'Avorio nella seconda partita del girone della CAN di quest'anno, giovedì.
"Ho vinto con il Napoli, sono entrato nella storia, ma qualsiasi cosa faccia, per quanti gol faccia, vincere la Coppa d'Africa sarebbe un grande passo nella mia vita, e probabilmente quando l'avrò fatto, avrò fatto tutto in carriera", ha ammesso, per poi concludere: "Non vedo l'ora di vincere qualcosa con le Super Aquile".
Il centravanti del Napoli è comprensibilmente al centro dell'attenzione della squadra nigeriana dopo le sue imprese con la squadra campana, con la quale la scorsa stagione ha segnato 26 gol e ha vinto il suo primo scudetto dal 1990.
Gli occhi del Paese più popoloso dell'Africa, con oltre 220 milioni di abitanti, sono puntati su di lui, ma lui insiste nel dire che è in grado di gestire la pressione: "Ho sempre puntato in alto, fin da bambino, e questa pressione mi viene naturale. Sono il tipo di persona che non si piega sotto la pressione".
Da Kanu a De Laurentiis
L'obiettivo dell'attaccante partenopeo è quello di condurre la sua nazionale al primo titolo africano dal 2013, in modo da poter arrivare al livello di grandi campioni del calcio nigeriano come Nwankwo Kanu e Jay-Jay Okocha, i quali hanno fatto parte della squadra che ha vinto la Coppa delle Nazioni del 1994.
"Parlavo sempre con Nwankwo Kanu e Jay-Jay Okocha. Penso di dovergli molto del mio successo, perché sono stati una sorta di ispirazione per me durante la mia crescita", ha detto Osimhen, che è stato capocannoniere ai Mondiali Under 17 del 2015.
"Penso che essere nella loro stessa categoria - non che io sia migliore di loro in termini di calcio, ma in termini di ciò che ho raggiunto come titoli - sia qualcosa di enorme per me".
Osimhen ha appena firmato un nuovo contratto con il Napoli, dove dice di essere felice e di avere"un buon rapporto" con il presidente Aurelio De Laurentiis, cercando così di placare le malelingue su di lui dopo vari episodi comportamentali non proprio tenui.