L'esibizione di boxe tra il pugile Floyd Mayweather Jr. (46 anni) e il lottatore MMA John Gotti III (30 anni), nipote del famoso boss della mafia con il suo stesso nome, si è conclusa con un'imbarazzante battaglia campale.
Tra il quinto e il sesto round, infatti, dopo aver avvertito l'angolo di Gotti che avrebbe interrotto l'incontro se avessero continuato a insultare, l'arbitro ha mantenuto la propria promesse scatendando l'ira del discendente del boss della famiglia Gambino di New York.
Dopo la sospensione del combattimento, Gotti ha provato a colpire Mayweather che, durante il match, nonostante la differenza d'età aveva dimostrato di essere nettamente superiore all'avversario, combattendo senza paradenti e quasi sempre con la difesa bassa.
Un comportamento che Gotti III e il suo angolo hanno interpretato - e in effetti lo era - come una presa in giro: "Sei mio nemico a vita, te la farò pagare", non proprio la frase che uno spera di ricevere dal nipote di John Gotti.
La rissa, però, non si è limitata al ring, dove a prendersi a pugni sono stati anche i membri dei due staff, ma è continuata anche sugli spalti con i tifosi che a un certo punto hanno pure invaso il quadrilatero.