Playoff NBA, Denver, Milwaukee e Boston le candidate, LeBron e Steph gli outsider

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Playoff NBA, Denver, Milwaukee e Boston le candidate, LeBron e Steph gli outsider
Playoff NBA, Denver, Milwaukee e Boston le candidate, LeBron e Steph gli outsider
Playoff NBA, Denver, Milwaukee e Boston le candidate, LeBron e Steph gli outsiderAFP
Nikola Jokic, uno dei migliori difensori e assistman della lega, è il portabandiera dei principali rivali di Bucks, che contano su un altro gigante come Antetokounmpo. Lakers e Golden State partono dal basso, mentre Tatum vuole guidare i Celtic a un titolo molto desiderato

Dopo le ultime indicazioni date dal play-in, lo spettacolo vero del basket nordamericano è pronto a esplodere con tutto il suo fragore. I playoff che iniziano nel tardo pomeriggio italiano con il primo scontro tra Philadelphia e Brooklyn sono la prova della verità più attesa dai fan della palla a spicchi.

Il sogno di Tatum

Il grande cammino finale fatto di incroci spinosi, vede comunque un passaggio più complicato e serrato ad Est, dove viaggiano i Celtics e i Bucks, grandi dominatrici della stagione regolare con rispettivamente 57 e 58 vittorie, i migliori record segnati. Per quanto riguarda Boston, sembra essere arrivato il momento per Jayson Tatum di provare quanto il suo talento possa risultare finalmente decisivo. Sesto miglior marcatore della stagione con 30,1 punti a partita, l'ala di Boston ha disputato ben 74 partite, dando così dimostrazione di grande integrità fisica. Proprio lui che l'anno scorso durante i playoff era stato limitato da una serie di infortuni. La serie contro Atlanta vede i suoi Celtic chiaramente favoriti, e l'obiettivo minimo è quello di incontrarsi nella finale di Conference con Giannis. Poi, resta il sogno di ridare a Boston un titolo dopo 15 anni.

Mai sottovalutare LeBron

James e Davis
James e DavisAFP

Parlando di grandi nomi, è inevitabile non fare quello di LeBron James. Il recordman di punti della storia della NBA viene da 20 anni di faville e nonostante alcuni infortuni è riuscito, insieme a uno stratosferico Anthony Davis, a portare i Lakers ai playoff. Il confronto con i Grizzlies è senza dubbio uno dei più enfatici di questo primo turno. Perché da un lato c'è la storia e l'ambizione di un campione senza eguali, mentre dall'altro spicca l'esuberanza di Ja Morant, palleggiatore acrobatico che non guarda in faccia nessuno. In questo momento, tuttavia, i Lakers vengono in rampa di lancio e l'eliminatoria tra la seconda e la settima della Western Conference potrebbe essere la più sovvertibile in assoluto. D'altronde, come visto anche quest'anno, non è mai il caso di sottovalutare LeBron, che ha chiuso la stagione con 28,9 punti di media in 55 partite.

Sfida tra giganti

Giannis Antetokounmpo
Giannis AntetokounmpoAFP

Un serbo contro un greco, a riprova di come la penisola balcanica sia una generatrice naturale di fenomeni della palla a spicchi. I due di cui parliamo, tuttavia, sono anche due portenti della natura, e rispondono ai nomi di Nicola Jokic e di Giannis Antetokoumpo. Il primo ha dominato a Ovest, dove i suoi Nuggets sono finiti primi con 53 vittorie, mentre il secondo è sovrano a Est, dove i suoi Bucks, a parte un leggero calo finale, non hanno praticamente mai mollato la cima della classifica. Solidissimi sotto canestro e in grado di utilizzare tutta la loro potenza in zona pitturata, vuoi per realizzare punti o creare spazi ai compagni, the Joker e The Greek Freak si candidano al ruolo di grandi protagonisti, come comprovato dal fatto che sono tra i nominati a MVP della regular season insieme a Joel Embiid. Entrambi la stessa altissima media di rimbalzi a incontro (11,8) hanno invece numeri diversi dal punto di vista realizzativo, dove Giannis vince per 31,1 a 24,5. Per quanto riguarda gli assist, invece, è il serbo a dominare, con 9,8 a partita contro i 5,7 del greco. Un'eventuale finale assoluta sarebbe l'autentico scontro tra giganti che in tanti si aspettano.

Curry ed Embiid ci provano

Steph Curry
Steph CurryAFP

Meno decantati per forza di cose, ma ugualmente determinati a dar battaglia sono Stephen Curry e il già citato Embiid. Il primo, già campione in varie occasioni e miglior tiratore da tre punti della storia e della stagione in corso (4,9 a incontro), partirà dal basso per trascinare i Warriors a un difficile exploit contro i Kings, i quali si sono fatti notare più per la loro regolarità come squadra che per il rendimento dei singoli. L'esperienza di Steph, uno che di finali ne ha vinte ben quattro, potrebbe essere fondamentale a far pendere la bilancia dal lato di Golden State.

I 76ers trascinati dal principale marcatore Embiid sono invece impegnati da subito con i Nets, i quali però sono stati praticamente distrutti nell'ultimo incontro di stagione regolare. La grande vena del loro principale marcatore, la cui media stagionale è di 33,1 punti a incontro, non è però l'unica speranza di Philadelphia, la quale da oltre vent'anni non vive momenti di gloria nei playoff. Nei 76ers, infatti, milita un certo James Harden, vecchia volpe che quest'anno ha realizzato il record di assist con una media di 10,7 a partita e che proprio contro i Nets, la sua ex squadra, potrebbe essere molto motivato a far bene.

Va ricordato, inoltre, che Embiid è uno dei candidati al premio di MVP della regular season insieme a Jokic e Giannis. Una nomination già di per sé molto eloquente per il massimo marcatore del campionato.