I dolori del giovane Luka, o come un mancato playoff sarebbe dannosissimo per Doncic

Pubblicità
Pubblicità
Pubblicità
Di più
I dolori del giovane Luka, o come un mancato playoff sarebbe dannosissimo per Doncic
Doncic e Irving
Doncic e IrvingProfimedia
Lo sloveno, secondo miglior realizzatore della stagione, potrebbe restare fuori dai giochi in modo del tutto sorprendente

Che Luka Doncic fosse un predestinato, era chiaro già quando da adolescente passò le Alpi per recarsi a Madrid e diventare subito uno dei giovani più interessanti del panorama cestistico europeo. E anche all'inizio della stagione attuale di NBA lo sloveno di 24 anni sembrava predestinato a essere tra i più dominanti del basket nordamericano, quello che conta. Il tutto dopo un principio d'annata travolgente che aveva fatto pensare a un'esibizione sopra le righe a lungo termine.

La stagione attuale dei Dallas Mavericks, invece, sta prendendo una piega poco convincente, con gli ultimi risultati a confermare una tendenza negativa nel lungo periodo. Tendenza che in questo momento esclude i texani dalla zona dei playoff e addirittura da quella del play-in, un calderone di ripescaggio che rappresenterebbe in questo momento l'unica opzione per continuare la stagione.

A origine di questo trend così infelice c'è un avvenimento su tutti: l'arrivo nel mercato invernale dell'estroso ma bizzoso playmaker Kyrie Irving, il quale non è stato di certo un rinforzo per i Mavs. E principalmente perché a essere il principale portatore di palla tra i texani era sempre stato lo sloveno, che si è sentito in qualche modo esautorato dopo l'ingaggio del nativo di Melbourne

Luka Doncic
Luka DoncicAFP

Due galli nel pollaio

Mai troppo accondiscendente nella sua storia, Irving ha sempre fatto parlare di sé per il suo carattere borioso, proprio di uno che è cresciuto nel playground e non è mai riuscito a estirpare l'arroganza egocentrica del campetto dal suo modo di essere. Da quando l'ex play dei Brooklyn Nets è sbarcato all'American Airlines Center di Dallas, infatti, i Mavs hanno perso 13 partite su 21 con lui in campo: la prova dell'incompatibilità tra lui e Doncic, due galli nello stesso pollaio che non condividono cultura né modo di vedere il basket

Nonostante entrambi abbiano sempre viaggiato con medie punti gigantesche - va ricordato che il balcanico è il secondo miglior marcatore della lega con 32,8 punti di media - i due si sono pestati i piedi soprattutto al momento di ricamare il gioco, un'arte nella quale entrambi eccellono. Doncic, tuttavia, presenta una media assist migliore rispetto a quella di Irving, che invece di rendere più fluido il gioco sembra averlo reso più ruvido. Gli 8,1 assist dello sloveno per i 5,5 dell'australiano danno un'idea sulla differenza di rendimento in questo fondamentale, che avrebbe dovuto premiare maggiormente Irving.

Non sorprende, dunque, che nelle ultime 10 uscite i Mavs abbiano perso in sette occasioni, tre delle quali nelle tre partite più recenti e con entrambi i suddetti galli in campo. 

Crollo epocale

L'incontro previsto stanotte con i Sacramento Kings è quasi da dentro o fuori. Vincendo oggi, infatti, i Mavs potrebbero continuare a credere nell'acceso al play-in, sebbene non sia un discorso che dipenda solo da loro. Dopo arriveranno le sfide con i Chicago Bulls e i San Antonio Spurs, tutte e due in casa così come quella contro i Kings. L'opportunità ultima per Doncic di evitare un'umiliante eliminazione anzitempo dai giochi. Attualmente, infatti, il  record di Dallas è di 37 vittorie e 42 sconfitte. Una minima speranza esiste ancora, anche perché avere a disposizione un elemento come lo sloveno è un lusso per tutti.  

Sempre presenti ai playoff nelle ultime tre stagioni, quelle nelle quali Doncic ha avuto carta bianca dal punto di vista del gioco, i texani sono adesso con le spalle al muro. Non accedere quantomeno alla possibilità di essere ripescati per i playoff sarebbe una tragedia sportiva, perché mai si era visto che il secondo miglior realizzatore della stagione restasse fuori dai giochi a eliminazione diretta così presto.

Jason Kidd, uno che di partite importanti ne ha vissute da giocatore, dovrà trovare l'armonia giusta per evitare un fallimento epocale. Vincente per sette volte di fila tra fine 2022 e inizio 2023, Dallas ha vissuto un crollo inaspettato, quasi epocale. Adesso, stordita ma non morta, dovrà venir fuori dalle macerie per salvare il salvabile. Iniziando da stanotte.