Vialli: Luca e Roby, i gemelli del gol della Sampdoria (e della nazionale)

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Vialli: Luca e Roby, i gemelli del gol della Sampdoria (e della nazionale)

Vialli: Luca e Roby, i gemelli del gol della Sampdoria (e della nazionale)
Vialli: Luca e Roby, i gemelli del gol della Sampdoria (e della nazionale)AFP
I due campioni sono stati i protagonisti principali dell'età dell'oro blucerchiata, segnando 312 gol insieme in campo. Mancini uomo assist, Gianluca goleador implacabile. E anche in nazionale, in giacca e cravatta, hanno scritto una delle pagine più importanti della storia azzurra

Quando decise di accettare l'offerta della Juventus, nell'estate del 1992, Gianluca Vialli non "tradì" soltanto i tifosi della Sampdoria, bensì un popolo intero. Era tutto un Paese, l'Italia, a considerare "Luca e Roby" un tutt'uno, come se si trattasse di un solo calciatore. Anzi di due gemelli, siamesi. I gemelli del gol.

Era doloroso per tutti - tranne che per i tifosi bianconeri - vederlo con un'altra maglia, che non fosse quella blucerchiata. Sfidare Roberto Mancini che, sino ad allora, era stato il suo socio prediletto, la sua ombra in campo. Suo fratello, nel bene e nel male, appunto. Insieme avevano segnato 312 gol. Assieme al presidente Paolo Mantavoni e all'indimenticabile Vujadin Boskov sono loro, soprattutto loro, i simboli dell'età dell'oro della Samp.

Tre Coppe Italia, una Supercoppa italiana, una Coppa delle Coppe e soprattutto lo storico trionfo in campionato nel 1991, quando in Serie A c'erano i tre olandesi del Milan, i tre tedeschi dell'Inter, la Juve di Roberto Baggio e il Napoli di un certo Diego Armando Maradona.

La lontananza, tuttavia, non riuscì a spezzare un legame che, oramai, era diventato indissolubile, come quel lungo cordone ombelicale che li vide nascere entrambi nel 1964 - Gianluca il 9 luglio a Cremona, Roberto il 27 novembre a Bologna - e che non ha permesso che nessuno li separasse. Men che meno la rivalità sportiva.

E così, quando ha accettato l'incarico di commissario tecnico della nazionale, Mancini non poteva davvero fare a meno di chiedere a Vialli di accompagnarlo in questa nuova avventura. E se è vero che con la maglietta e i pantaloncini azzurri non riuscirono a togliersi la soddisfazione di vincere un trofeo, in giacca e cravatta è andata decisamente meglio. Luca, mancherai a tutti, ma a Roby un po' di più.