Finale di Coppa Italia, non solo Atalanta-Juventus: sfida tra campioni dal futuro incerto
"Le finali non si giocano, si vincono". Johan Cruijff ne era convinto e prima di scendere in campo chiedeva ai proprio ragazzi di godersi il momento: "Andate e divertitevi". Una filosofia - non solo di gioco, ma anche e soprattutto di vita - che appartiene molto di più all'Atalanta che non alla Juventus, le due squadre che, tra poche ore, si sfideranno nell'ultimo atto della Coppa Italia.
E se è vero che i protagonisti principali della sfida, come raccontavamo ieri, sono Massimiliano Allegri e Gian Piero Gasperini, è altrettanto vero che a scendere in campo sono i calciatori e che non pochi di loro si giocano davvero tanto all'Olimpico.
Un senso alla stagione
Un discorso che vale soprattutto per i bianconeri che - e in questo caso non è retorica - si trovano alla vigilia della partita più importante dell'anno, quella che, per dirla con Danilo, "darebbe un senso alla stagione".
Non c'è dubbio, infatti, che sia proprio la Vecchia Signora ad avere di più in ballo. A tal punto che, anche in caso di trionfo, la campagna '23-'24 verrà quasi sicuramente archiviata come negativa. Lo sa bene Allegri, la cui testa pende da un sottilissimo filo che Cristiano Giuntoli taglierà non appena avrà trovato l'accordo con il suo successore: Antonio Conte e Thiago Motta restano in pole, ma non sarà semplice convincerne uno dei due senza un adeguato progetto sportivo.
E, nel caso della Juventus, quando si parla di delusione e di futuro non si può davvero fare a meno di guardare verso il reparto offensivo. E già, perché se la difesa ha, tutto sommato, tenuto botta (soltanto quelle di Inter e Bologna hanno fatto meglio in Serie A), lo stesso non si può dire dell'ottavo attacco del campionato italiano con 49 reti all'attivo, poco più della metà di quelli segnati dalla capolista (89) e 16 in meno del suo prossimo rivale.
Ed è per questa ragione che, pensando già alla prossima stagione, i dirigenti bianconeri non si sentono di escludere nulla, nemmeno di privarsi dei loro due eterni aspiranti fuoriclasse come Dusan Vlahovic e Federico Chiesa. Anzi, se dovesse arrivare l'offerto giusta, a indicargli la porta d'uscita sarebbe lo stesso Giuntoli che ripartirebbe volentieri da Kenan Yildiz.
L'affitto di Charles
Dalla sua, l'Atalanta un senso alla propria stagione l'ha già dato. E che senso! Le due finali raggiunte e l'attuale quinto posto in campionato - che varrebbe la qualificazione alla prossima edizione della Champions anche in caso di sconfitta contro il Bayer Leverkusen in Europa League - non lasciano dubbi sugli splendidi risultati raggiunti dalla Dea.
E, come se non bastasse, la banda del Gasp è riuscita a essere competitiva su tutti e tre i fronti, facendo innamorare i propri tifosi grazie al suo gioco spettacolare e meritandosi le indvidie delle tifoserie altrui: ne sa qualcosa proprio il popolo bianconero... Ed è anche e soprattutto per questo motivo che, a differenza di Chiesa e Vlahovic, l'incertezza sulla permanenza a Zingonia dei crack nerazzurri è generata dal fatto che tutti li cercano e tutti li vogliono e non che il proprio club li voglia scaricare.
E, sebbene il presidente Percassi si sia sentito scherzosamente di consigliare a Charles De Ketelaere di rinnovare il contratto d'affitto della sua casa di Bergamo anche in vista della prossima stagione, il belga dovrà aspettare ancora un po' per capire se il prossimo allenatore del Milan vorrà, o meno, contare su di lui.
Praticamente impossibile, invece, trattenere Teun Koopmeiners che ha già fatto sapere di considerare chiusa la propria avventura in nerazzurro e di voler accettare una delle tante offerte ricevute, con una particolare predilezione per la Premier League, nonostante su di lui, ironia della sorte, ci sia anche la Juventus. E la verità è che la finale di stasera rappresenta anche un ottimo banco di prova per Marco Carnesecchi che, con un Gigio Donnarumma perennemente in discussione, ha fatto più di un pensiero stupendo in vista dell'Europeo di Germania.