Se è un episodio a decidere una partita, è altrettanto vero che deve esserci un grande artista a metterci la griffe. Luis Alberto, fino a quel momento autore di una performance mediocre, ha trovato sulla sua strada un pallone che solo la sua classe gli poteva dare quell'effetto pieno di velocità per finire in fondo al sacco. Un razzo calciato con leggerezza quello dello spagnolo. Un razzo che ha acceso lo stadio Olimpico a dieci minuti dal novantesimo, sbloccando un incontro nel quale la Sampdoria non aveva affatto demeritato contro una Lazio con 31 punti in meno in classifica.
Durante tutta l'incontro gli uomini di Dejan Stankovic hanno dato il massimo, spiccando per l'impegno sia in fase di costruzione sia nei ripiegamenti difensivi. Un'abnegazione che però alla fine è stata sgretolata dalla magia del centrocampista spagnolo, un giocatore le cui luci, seppur intermittenti, a volte bastano per accendere il sacro fuoco. Il match, che era trascorso con frequenti andirivieni, aveva visto sia Gabbiadini sia Immobile sciupare delle occasioni importanti, di quelle che attaccanti scafati non devono sbagliare.
Poi, lo 0-0 che sembrava accompagnare in modo inesorabile la fine delle ostilità è stato infranto dal fulmine di Luis Alberto, l'artista di cui aveva bisogno Maurizio Sarri per poter infrangere la resistenza doriana e, soprattutto, evitare la fuga della Roma, portandosi adesso a un punto di vantaggio nella lotta al quarto posto.