Serie A, si salvi chi può: i dolori e le contraddizioni della lotta in zona retrocessione

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Serie A, si salvi chi può: i dolori e le contraddizioni della lotta in zona retrocessione
Serie A, i dolori e le contraddizioni della zona retrocessione: si salvi chi può
Serie A, i dolori e le contraddizioni della zona retrocessione: si salvi chi puòProfimedia
La Sampdoria e la Cremonese hanno bisogno di un vero e proprio miracolo, mentre il Lecce e il Sassuolo hanno un buon margine da gestire. Ed è per questa ragione che, in questo momento, l'obiettivo è puntato principalmente sul terzetto formato dalla Salernitana, lo Spezia e il Verona.

Per quanto si possa essere ammaliati dall'irresistibile cavalcata del Napoli capolista, i 18 punti di vantaggio sulle seconde, Inter e Milan, hanno un effetto anestetizzante ogni volta che si guarda alla vetta della classifica con l'ambizione di parlare di lotta per lo scudetto. Oramai soltanto gli azzurri possono perdere il tricolore, anche perché alle sue spalle, l'unica a non alternare continui alti e bassi e la Juventus, respinta a -30 dalla Corte federale. Tuttavia, anche prima di ricevere i 15 punti di penalizzazione, i bianconeri avevano ostentato evidenti limiti di regolarità.

E così, non resta che appassionarsi alla bagarre per i piazzamenti europei e a quella per evitare un posto all'inferno. La tanto odiata zona retrocessione che, in fin dei conti, anno dopo anno riguarda, almeno inizilmente, più della metà delle squadre di Serie A. Non sono in poche, infatti, a mettere in estate "la salvezza" in cima ai propri obiettivi.

E anche le più ambiziose e temerarie hanno preso l'abitudine di considerlo un punto d'arrivo che poi può diventare un trampolino dal quale spiccare spiccare il volo verso l'ignoto: "Pensiamo prima a raggiungere quota 40 e poi vedremo fin dove possiamo arrivare".

Dejan Stankovic
Dejan StankovicAFP

In realtà, negli ultimi anni, di punti ce ne sono voluti molti meno di 40 per garantirsi la permanenza nella massima categoria del calcio italiano. L'anno scorso alla Salernitana ne sono bastati 31, sette in più di quelli racimolati sinora dai campani. Quest'anno, però, la sensazione è che ce ne vorranno almeno 33, forse 35.

Ed è per questa ragione che la missione di Sampdoria e Cremonese è ai limiti dell'impossibile. E già, perché le squadre che Dejan Stankovic e Davide Ballardini ha ereditato, rispettivamente, da Marco Giampaolo e Massimiliano Alvini dovrebbero conquistare in 14 gare il doppio dei punti fatti in 24 incontri. Di certo, però, se, in questo momento, dovessimo scommettere su una delle due, lo faremmo sulla soceità lombarda che, per lo meno, qualche cenno di ripresa lo ha dato.

Paulo Sousa
Paulo SousaProfimedia

I ragazzi di Ballardini sono attesi lunedì pomeriggio sul campo di un Sassuolo che per evitare di venire risucchiato dal vortice farebbe bene a emettere una sentenza quasi definitiva sul proprio prossimo rivale. Per quanto riguarda, invece, la Samp, quella di domenica è una vera e proprio ultima piaggia. Anche perché di fronte ci sarà la Salernitana che, a quota 24 punti, segna il confine tra chi è a rischio e chi potrebbe esserlo in caso di cali di tensione nelle prossime settimane. Ancor più importante, sotto questo punto di vista, il match che metterà di fronte, qualche ora prima al Bentegodi, il Verona allo Spezia: terzultima contro quartultima. Tre punti di differenza e tre punti in palio.

Ad accomunare le ultime cinque della classifica, l'esonero dell'allenatore con il quale avevano iniziato il campionato. Dall'alto verso il basso: Davide Nicola (che addirittura è stato licenziato due volte...) è stato sostituito da Paulo Sousa che ha ottenuto contro il Monza la sua prima vittoria con la Salernitana;  Leonardo Semplici ha preso il posto di Luca Gotti al Picco; Marco Zaffaroni, invece, ha ricevuto il testimone da Gabriele Cioffi. Di Ballardini e Stankovic abbiamo già detto. Tre di loro finiranno in B o, forse, nemmeno quello perché verranno esonerati prima.

La zona retrocessione
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