Scommesse, Zaniolo atteso a inizio settimana a Torino

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Scommesse, Zaniolo atteso a inizio settimana a Torino
Zaniolo
ZanioloProfimedia
I magistrati stanno valutando l'ipotesi di risentire Fagioli sulle minacce ricevute.

Da lunedì ogni giorno può essere quello buono per vedere Nicolò Zaniolo salire le scale del Palazzo di Giustizia 'Bruno Caccia' di Torino, per essere ascoltato dai magistrati sul suo presunto coinvolgimento nell'inchiesta sulle scommesse.

Dopo il centrocampista della Juventus, Nicolò Fagioli, e quello del Newcastle, l'ex milanista Sandro Tonali, manca solo lui alla lista che ha in mano il sostituto procuratore Manuela Pedrotta, titolare dell'inchiesta che sta facendo tremare il mondo del calcio.

Già venerdì voci davano Zaniolo in arrivo nel capoluogo piemontese. Voci smentite dai fatti, visto che l'ex romanista in quelle ore si trovava a Birmingham, in Inghilterra, per allenarsi in vista della sfida di domani contro il West Ham.

La prossima settimana la squadra di Zaniolo ha altri due impegni ravvicinati, giovedì in Olanda in Conference League e domenica nella Premier contro il Luton Town. Ma all'inizio della settimana potrebbe essere a Torino. Alla procura torinese continua il lavoro degli inquirenti. Un lavoro non facile, visto che non passa giorno che non spuntino indiscrezioni, finora mai confermate, di altri calciatori che avrebbero piazzato delle scommesse sulle piattaforme illegali finite sotto i riflettori dell'inchiesta. Nomi che però la Procura torinese ha fino a ora negato che siano presenti dentro il fascicolo.

Fagioli nuovamente in Procura?

Chi invece potrebbe essere riascoltato dai magistrati è Fagioli, ma per quanto riguarda le minacce che avrebbe subito dai suoi creditori. "Ti spezzo le gambe", è una delle frasi che il 22enne, ha riferito, davanti al procuratore federale della Figc Giuseppe Chiné, di aver ricevuto.

Frasi che però non figurerebbero nelle carte dell'inchiesta torinese. Alla squadra mobile della Questura di Torino, guidata da Luigi Mitola, non è pervenuta ancora nessuna denuncia da parte di Fagioli, ma questo non toglie che i magistrati vogliano approfondire la vicenda.

Anche perché nel caso le minacce venissero confermate si ipotizzerebbe un altro reato, di cui è stato vittima il bianconero, ovvero la tentata estorsione e quindi l'apertura di un nuovo fascicolo.

L'obiettivo degli inquirenti

Il clamore dei nomi che girano intorno all'intera vicenda ha distolto l'attenzione sul vero scopo per cui sono partite le indagini: alzare un velo sul sistema, gestito dalla malavita, che fa da banco alle piattaforme illegali.

Ad esempio sui server sui cui si appoggiano per raccogliere le puntate. Un aspetto importante, anche per il futuro dell'inchiesta, per comprendere se questa resterà a Torino oppure andrà verso altre Procure per competenza territoriale.