Roberto Mancini non ha dubbi: "Cambio generazionale? Nel calcio è più difficile rispetto alla pallavolo, al basket o alla pallanuoto. In Italia dobbiamo cambiare la nostra mentalità e pensare che i ragazzi di 18-19 anni possano giocare a massimi livelli. Bisogna dar loro fiducia".
Durante la tavola rotonda "Allenare l'Azzurro", celebrata stamattina nel Salone d'Onore del Coni, il commissario tecnico della nazionale italiana di calcio ha fatto capire che bisogna avere coraggio e pazienza: "Bisogna dare loro la possibilità di fare errori e di essere chiamati dalle nazionali. L'U21, ad esempio, arriva a fine biennio che hanno giocatori di 23 anni e alcuni di loro non giocano in prima squadra. Per noi, così, è faticoso cercare i talenti".
Riferendosi, poi, al ct della pallavolo, Ferdinando De Giorgi, ha aggiunto: "Quando ha messo dentro tutti i ragazzi e ha vinto l'Europeo sono rimasto estasiato. Avessimo noi la possibilità di fare questo... Va cambiata la mentalità alla base e devono darci la possibilità di avere i calciatori per più tempo".
Il ct azzurro ha anche trovato il tempo di commentare la situazione dei giocatori bianconeri convocati, dopo la dura penalizzazione inflitta dalla Corte federale alla Juventus: "Non so se il caso Juve potrà influenzare anche i miei calciatori. Alla fine, i giocatori vanno in campo, pensano ad allenarsi e a giocare e, quindi, penso di no".
Su Nicoló Zaniolo - che ha rifiutato la convocazione di José Mourinho - Mancini ha, invece, assicurato che "dal primo giorno che l'ho visto, penso che sia un ragazzo con grandi qualità. Credo che debba mettersi a disposizione della squadra come sempre, come fanno tutti i giocatori, e sfruttare il suo talento".