Mourinho sulla Real Sociedad: "Non siamo stati fortunati con il sorteggio"

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Mourinho sulla Real Sociedad: "Non siamo stati fortunati con il sorteggio"

José Mourinho
José MourinhoAFP
Estimatore del collega Alguacil, l'allenatore romanista ammira il gioco dei rivali ma sa bene che a questo punto tutte le sfide sono difficili

Come sempre molto schietto davanti ai microfoni, José Mourinho ha anticipato la sfida di domani sera tra Roma e Real Sociedad per l'andata degli ottavi di Europea League. Il tecnico lusitano ha ammesso che la sua squadra non ha avuto il miglior accoppiamento possibile: “Sono un’ottima squadra. Onestamente difficile trovare punti deboli, Alguacil è un bravissimo allenatore. Non è facile fargli gol, poi ci sono giocatori tecnicamente bravi. Essere quarti in Liga dietro tre giganti è tanta roba. È veramente una squadra di qualità, non siamo stati fortunati nel sorteggio, ma quando sei in un’Europa League di super qualità come questa è sempre difficile. Ma loro ci guarderanno con lo stesso rispetto che avremo noi”.

Interrogato sulle esigenze dal punto di vista fisico in un momento nel quale si gioca ogni tre giorni, Mourinho ha voluto elogiare il suo staff tecnico: “Dal punto di vista fisico noi siamo in mani di grandissima qualità. Anche il mio modo di lavorare con Foti ha sempre un obiettivo a livello fisico e facciamo un grande lavoro. Il DNA dei singoli giocatori non si può cambiare. C’è chi può giocare tutti i giorni come Javier Zanetti e altri che soffrono di più". Quello che però bisogna mantenere vivo, secondo il portoghese, è l'allenamento della testa: "Dal punto di vista mentale dobbiamo essere capaci di giocare ogni partita con quella pressione buona di dover vincere la gara. Perché se non si vince poi gli obiettivi di squadra sono un problema. Lo scorso anno siamo arrivati sesti, quello primo ancora settimi. Nel mio primo anno abbiamo perso due volte con Milan, Inter e Juve. Quest’anno abbiamo battuto Inter e Juve e pareggiato con il Milan. Penso che la squadra stia crescendo dal punto di vista mentale. La continuità nel vincere tre partite di fila alla settimana è dove invece ancora fatichiamo”.

Poi, un commento su Abraham e Dybala, i due attaccanti più dinamici a disposizione. Sull'argentino Mou è stato molto enfatico: "Paulo Ha trovato un gruppo empatico e sente l’amore della tifoseria. Io lo aiuto solo dal punto di vista fisico. Si sente importante perché è importante per noi. Non è un Paulo rinato, ma rinnovato nelle motivazioni. Merita tutto questo affetto". Sull'inglese, invece, ha mostrato soddisfazione per il suo recente rendimento, contestualizzando il suo periodo di vita dopo la nascita del figlio: Per me c’è solo un Abraham che mi interessa ed è quello che fa il giocatore di squadra e che era in panchina nell’ultima partita e festeggiava il gol nella curva. Sembrava che avesse segnato lui.  E’ una settimana unica nella sua vita per Abraham quella passata perché è nato suo figlio. Per me è sufficiente che i miei attaccanti lavorino bene per la squadra".