Monza, Palladino contro la Juve recupera tutti: "Bisogna fare di più negli ultimi metri"

Pubblicità
Pubblicità
Pubblicità
Di più

Monza, Palladino contro la Juve recupera tutti: "Bisogna fare di più negli ultimi metri"

Raffaele Palladino
Raffaele PalladinoProfimedia
Il tecnico dei brianzoli, per la terza volta in questa stagione, ritrova il club bianconero con il quale è cresciuto professionalmente.

Il tecnico del Monza, Raffaele Palladino, che proprio contro i bianconeri ha esordito con vittoria in A sulla panchina del Monza, ritrova la formazione di Massimiliano Allegri per la terza volta in stagione, dopo anche la sfida di Coppa Italia persa 2-1. Per l'allenatore napoletano è anche amarcord, essendo cresciuto professionalmente proprio con la maglia bianconera: "Per me la Juventus è stata una grande scuola di vita. Della Juventus ho un ricordo bellissimo perché mi ha fatto crescere prima come uomo, poi come calciatore: parliamo di 21 anni fa, sono arrivato bambino alla Juve e sono grato perché mi ha dato tanto", ha detto Palladino che ha anche elogiato  Allegri.

"L'ho conosciuto telefonicamente, grazie a una telefonata con Galliani. Mi piace la sua semplicità, lo apprezzo come persona e come allenatore: è 6 volte campione d'Italia, non bisogna aggiungere altro, perché è uno dei più vincenti".

Per il Monza, protagonista di un buon campionato fino adesso, inizia ora il girone di ritorno, che per Palladino sarà più complicato rispetto all'andata: "Le squadre si sono rafforzate, gli avversari vengono studiati. Quel che abbiamo fatto in passato non conta". Il monito di Raffaele Palladino mette in guardia il Monza, alla vigilia della partita a Torino contro la Juventus. "Ci aspettano 19 partite complicate, pensiamo partita dopo partita".

All'Allianz Stadium, Palladino ritrova Nicolò Rovella e Stefano Sensi. Un doppio ritorno che rischia di spostare nuovamente sotto punta Matteo Pessina, che bene ha fatto sulla linea dei quattro a metà: "Sono innanzitutto felice di recuperare tutti, ho tante soluzioni. La notte non dormo, perché cerco di capire chi schierare dall'inizio e chi in corsa. Ma se c'è abbondanza, il livello si alza e questo mi fa piacere: chiunque metto, in qualunque posizione, fa bene. Dobbiamo fare qualcosa di più negli ultimi metri".