Mondiali, i problemi dell'Iran spingono a richiedere il ripescaggio dell'Italia

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Mondiali, i problemi dell'Iran spingono a richiedere il ripescaggio dell'Italia

Mondiali, i problemi dell'Iran spingono a richiedere il ripescaggio dell'Italia
Mondiali, i problemi dell'Iran spingono a richiedere il ripescaggio dell'ItaliaAFP
A chiedere l'esclusione degli iraniani sono anche gli ucraini per gli aiuti militari forniti alla Russia

La speranza è l'ultima a morire. Questo proverbio è insito nel cuore degli italiani, tifosi e addetti ai lavori, che sono stati scioccati dalla seconda eliminazione di seguito degli azzurri da un appuntamento mondiale. L'ultimo a credere nella possibilità di un'ammissione dell'Italia all'appuntamento nel Golfo Persico è l'ambasciatore Paolo Zampolli, membro del 'The Kennedy Center'.

La leva sulla quale fa forza la speranza di quest'ultimo, che ha inviato una lettera al presidente della Fifa Gianni Infantino (52),  è quella della difficile situazione politica in Iran, paese nel quale il governo locale è alle prese con una serie di proteste che hanno generato tumulti e rivolte. 

La parte introduttiva della lettera in questione è la seguente: "Tra i corridoi delle Nazioni Unite e di Washington  c'è una sincera preoccupazione. Il 22 settembre l'Ohchr, l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, ha analizzato la risposta violenta delle forze di sicurezza alle proteste in Iran. Ha anche affrontato il tema delle restrizioni alle comunicazioni che interessano telefoni fissi e mobili, Internet e le piattaforme dei social media. Molti iraniani sono stati uccisi, feriti e detenuti durante le proteste scoppiate in seguito alla morte in custodia della 22enne Mahsa Amini".

Tuttavia, la richiesta diretta di Zampolli al massimo responsabile del calcio mondiale è arrivata attraverso le seguenti parole:  "Sogno e sono fiducioso di vedere ai Mondiali l'Italia giocare contro l'Inghilterra dopo la squalifica dell'Iran. Da quanto ho capito, l'Italia è la prima tra le escluse nel ranking Fifa". 

Dopo le velleità relative a un possibile ripescaggio degli uomini di Roberto Mancini (57) venute fuori in seguito a una possibile eliminazione dell'Ecuador per questioni anagrafiche relative all'attaccante Byron Castillo (23). Una volta rientrato questo caso, le cui accuse non sussistevano, ecco riaffiorare altri motivi extra sportivi per i quali viene richiesto un intervento favorevole alla presenza degli azzurri al prossimo mondiale. 

Questa richiesta, inoltre, fa il paio di con quella dello Shakthar Donetsk, società ucraina che ha espressamente domandato l'esclusione dell'Iran per via degli aiuti militari forniti da quest'ultimo al governo russo. A farsi sentire è stato l'amministratore delegato Sergei Palkin (48), che ha invece chiesto che il posto lasciato dalla nazione asiatica venga lasciato all'Ucraina: "L'Ucraina dovrebbe partecipare alla Coppa del Mondo. L'Iran non merita il suo posto. Mentre i leader iraniani si divertiranno a guardare la loro Nazionale ai Mondiali, gli ucraini verranno uccisi dai droni iraniani e dai missili iraniani. Non ripetiamo gli errori dei Mondiali 2018 in Russia, nascondendoci dietro la vuota tesi dell'apoliticità dello sport. Facilitare la partecipazione dei terroristi ai Mondiali è una questione politica".