Gli Houston Astros si sono laureati di nuovo campioni nella World Series, arrivando al secondo successo nella loro storia dopo la vittoria del 2017.
Dopo essere rimasti indietro per 2-1 nella serie al meglio delle sette contro i Phillies, gli Astros hanno reagito con tre vittorie consecutive, assicurandosi così il titolo in casa con un netto 4-1.
Philadelphia, però, non aveva alcuna intenzione di arrendersi nella gara 6 del Minute Maid Park e ha giocato una sfida ad armi pari, senza mai cedere terreno agli avversari. La gara è rimasta a lungo sullo 0-0 e la squadra ospite aveva trovato addirittura il punto del vantaggio nella sesta ripresa, prima della riscossa degli Astros che si è chiusa con il colpo vincente di Yordan Alvarez (25), che con un fuoricampo da tre punti ha regalato il titolo ai suoi.
Si tratta della prima vittoria nella World Series per Dusty Baker, il coach di Houston, nonostante una carriera già costellata di successi.
"I fischi e le offese che abbiamo ricevuto in tutto il Paese hanno infastidito questi ragazzi, ma allo stesso tempo li hanno anche motivati. Non era un noi contro il mondo. Era un tipo di incontro ancora più ravvicinato. E quello che è successo prima, non passa mai del tutto" ha affermato Baker. Nel 2020, infatti, gli Astros erano stati condannati per lo scandalo dei segnali rubati: il club aveva utilizzato aiuti tecnologici per rubare i segni delle squadre avversarie nelle stagioni 2017 e 2018. Un imbroglio che li aveva presto trasformati nella squadra più odiata d'America.