Juventus: parola d'ordine "ripartire",  per evitare rimpianti a fine stagione

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Juventus: parola d'ordine "ripartire", per evitare rimpianti a fine stagione

Juventus: parola d'ordine "ripartire",  per evitare rimpianti a fine stagione
Juventus: parola d'ordine "ripartire", per evitare rimpianti a fine stagioneAFP
Non sarà semplice per la squadra di Allegri isolarsi dal pesantissimo rumore di sottofondo, ma come ha ammesso lo stesso tecnico toscano, i bianconeri non possono permettersi di mollare proprio ora, soprattutto se il ricorso annunciato dal club verrà accolto.

La tempesta perfetta nella quale si è cacciata la Juventus potrebbe assestare un colpo ancora più duro al club bianconero qualora Massimiliano Allegri non dovesse riuscire a tenere, ben strette in mano, le redini del proprio spogliatoio. A cominciare proprio dalla gara di oggi, contro l'Atalanta: "Pensiamo a finire il girone d'andata a 25 punti".

Per il momento, la Juve è stata respinta a quota 22, a 12 lunghezze dalla zona Champions. Ci vorrà una vera e propria impresa per mettere a segno una rimonta che diventerebbe ancor più leggendaria per i problemi che la società si trascinerà dietro nei prossimi mesi.

E già, perché non è finita qui e se il ricorso presentato dagli avvocati bianconeri non dovesse essere accolto e, allo stesso tempo, dovesse arrivare un'altra brutta notizia dall'affaire "stipendi", alla penalizzazione della Figc potrebbe aggiungersi quella della Uefa. La stangata sarebbe epocale.

Di questo, però, dovrà occuparsi il fiammante consiglio d'amministrazione, presieduto da Gianluca Ferrero che è stato nominato proprio per questa ragione. Ed è esattamente su questo punto che Allegri ha inistito alla vigilia della sfida contro l'Atalanta: "Dobbiamo solo pensare al campo. Queste vicende giudiziarie riguardano la società. Ci saranno i ricorsi. Abbiamo 22 punti, è un dato di fatto". 

Un dato di fatto che lui e i suoi ragazzi possono cambiare concentrandosi solo ed esclusivamente sul terreno di gioco. E di questo, l'allenatore livornese ne è consapevole: "Tra due mesi ci sarà la sentenza definitiva e tra due mesi non dobbiamo farci trovare con i rimpianti. Dobbiamo compattarci anche con i tifosi. Ci siamo già passati, anche con le dimissioni del presidente. Da questi imprevisti se ne esce singolarmente rafforzati, con tutta la voglia e la determinazione di fare qualcosa di molto importante".

I primi messaggi arrivati dallo spogliatoio sono confortanti. Prova ne sia che, mentre Dusan Vlahovic assicurava che lui e i suoi compagni non devono "avere paura di niente", capitan Bonucci ha ricordato a tutti che "la Juventus è come un drago a sette teste, gliene tagli una e ne spunta sempre un'altra. Non molla mai. E la sua forza è nell'ambiente".

L'ex presidente Andrea Agnelli
L'ex presidente Andrea AgnelliAFP

Allo stesso modo, Allegri ha fatto capire sia ai propri ragazzi che ai tifosi che possono contare su di lui. Oggi e sempre: "Sono l’allenatore della Juve e rimarrò qui, a meno che non mi mandino via. In certi momenti bisogna essere responsabili e uomini. Siamo a 12 punti dal quarto posto, cerchiamo di affrontare la situazione nella maniera migliore".

Quarto posto occupato, assieme alla Lazio e alla Roma, proprio dall'Atalanta di Gian Piero Gasperini che, dalla sua, arriverà allo Stadium con l'obiettivo di tornare a Bergamo con tre punti in più in classifica, assestando così ai bianconeri quello che potrebbe essere il definitvo colpo del ko. Per dirla ancora con il tecnico toscano, però, "quando le cose vanno bene tutti sono bravi, quando ci sono le difficoltà è più stimolante".