Spalletti a caccia della prima vittoria: 41mila biglietti venduti a San Siro per l'Italia

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Spalletti a caccia della prima vittoria: 41mila biglietti venduti a San Siro per l'Italia
Spalletti a caccia della prima vittoria: 41mila biglietti venduti a San Siro per l'Italia
Spalletti a caccia della prima vittoria: 41mila biglietti venduti a San Siro per l'ItaliaAFP
Dal Portogallo '93 alla Svezia 2017, quanti precedenti a Milano.

Siro come discepolo di Pietro, il tempio del calcio milanese come pantheon delle speranze del calcio tricolore.

Non che sia sempre stato così, nonostante la devozione al giovane che portò le ceste a Gesù per la moltiplicazione di pani e pesci, prima di seguire l'apostolo e primo papa nella città eterna. Ma è con il rito ambrosiano che la Nazionale ha ricevuto il battesimo il 15 maggio nel 1910, con un 6-2 alla Francia all'Arena.

Ed è sotto la Madonnina che ci si contende il primato di partite d'Azzurro vestite, appena dietro alla Capitale.

È questo il palcoscenico di Italia-Ucraina, un'altra partita-snodo nella storia azzurra, per la quale sono stati staccati gia' 41 mila biglietti. Per l'Italia a San Siro meno spine che rose, con quella inglese appassita al gol di Raspadori il 23 settembre 2022 per la Nations League, un anno e due mesi dopo il titolo continentale vinto a Wembley.

I precedenti a San Siro

Risultati alla Wimbledon, come i 6-1 al Portogallo nel '29 o al Belgio nel '38, ma anche giornate blasfeme della devozione e della tradizione calcistica italiana.

L'esordio della Nazionale a San Siro fu un 2-2 con la Cecoslovacchia, il 20 febbraio del 1927. Amichevole che anticipò il 2-1 all'Austria in Coppa Internazionale, prima gara ufficiale, torneo che avrebbe però avuto vita relativamente breve.

Con il "Mumo" Orsi quel giorno andò in gol Meazza, a cui nel 1980 la Scala del calcio fu intitolata. La cicatrice del 13 novembre 2017 è quella che mai si è rimarginata, con lo 0-0 con la Svezia che valse a Ventura il posto e all'Italia la qualificazione al Mondiale di Russia.

L'Ucraina, ora, rischia di spostare più in là il confine dei flop azzurri, con Euro 2024 tutt'altro che ha portata di mano. I precedenti con il terreno meneghino inducono però alla fiducia.

Come quel 17 novembre 1993 quando Dino Baggio attese il minuto 83 per segnare al Portogallo e portare l'Italia di Sacchi da una grigia serata meneghina al caldo appiccicoso di Pasadena, teatro del Mondiale perso il finale con il Brasile l'anno dopo.

Nei tempi recenti, il 6 ottobre 2021 San Siro accolse Donnarumma come figlio ingrato, dopo il passaggio dal Milan al Psg. L'Italia senza Mancini, nel frattempo volato in Arabia, non è come quella che allora con la Roja perse il proprio record di 37 partite utili consecutive e la possibilità di andare in finale di Nations League.

Tutto esaurito per Spalletti

A due giorni dalla puntata numero 61 dell'Italia a Milano con l'Ucraina sono già in 41mila sui 64mila posti disponibili ad aver acquistato un biglietto per San Siro. Di questi, duemila sono ucraini.

L'effetto Spalletti, alla prima casalinga con la Nazionale nello stadio che fu suo, fa i conti al botteghino sia con l'incidenza dell'imminente derby Inter-Milan, sia sulla presenza annunciata di nerazzurri in campo: da Barella a Dimarco, da Bastoni a Frattesi e Darmian. Ma anche con gli ex rossoneri Donnarumma, Romagnoli e Tonali, che per la prima volta da ex sono tornati a Milanello in ritiro con la Nazionale.

Gli oltre 6 milioni di italiani davanti alla tv per la sfida alla Macedonia (40% di share) sono dimostrazione di una Nazionale che per gli appuntamenti che contano, l'interesse lo sa moltiplicare. La cesta di San Siro è pronta a fare il resto.