Marotta: "Lukaku è il passato, Lautaro non è come Skriniar, che ha fatto un torto all'Inter"

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Marotta: "Lukaku è il passato, Lautaro non è come Skriniar, che ha fatto un torto all'Inter"
Marotta: "Lukaku è il passato, Lautaro non è come Skriniar, che ha fatto un torto all'Inter"
Marotta: "Lukaku è il passato, Lautaro non è come Skriniar, che ha fatto un torto all'Inter"Profimedia
L'ad nerazzurro ha parlato del mercato di quest'anno e della situazione attuale del campionato, dove vede la Juve favorita

Beppe Marotta non le manda mai a dire. E neanche stavolta lo ha fatto. Intervistato dalla Gazzetta dello Sport il dirigente dell'Inter ha incensato il capitano Lautaro Martinez per poi fare una panoramica anche della situazione attuale in campionato, dove per lui la favorita è la Juventus: "Ho vinto il mio primo scudetto a Torino con Antonio Conte senza impegni europei. L’esperienza mi dice che poter pianificare la stagione solo con campionato e la Coppa Italia è un vantaggio. Ecco perché dico che la Juventus è la favorita per lo scudetto". 

Passato

Interrogato sui grandi campioni che hanno lasciato l'Inter la scorsa estate, ossia Lukaku e Skriniar, l'ad nerazzurro è stato lapidario: "Lukaku è il passato. Non c’è una componente societaria che ancora pensi a lui. Nessuno, dico nessuno". Sul difensore slovacco, invece, il suo risentimento è evidente: "Ho provato un forte sentimento di delusione. Perché quando un giocatore non rinnova, non va contro la classe dirigenziale o contro il presidente, ma va proprio contro la storia e il valore del club. Ha fatto un torto all’Inter, non alle persone. Avrebbe potuto rinnovare, gli abbiamo proposto tante soluzioni del genere, anche quella di fissare una clausola rescissoria che tutelasse sia lui sia le esigenze dell’Inter. Ma ha sempre detto no".

Presente

Interrogato su Lautaro Martinez, capitano e attuale trascinatore, Marotta si è dilungato in un elogio importante, nel quale però ha avuto altre parole al veleno per l'ex difensore oggi al Psg: "Lautaro non è come Skriniar: se manifesta la volontà di allungare, che corrisponde anche alla nostra, vuol dire che siamo sulla strada giusta e il matrimonio può continuare a lungo. Avere calciatori fidelizzati è un valore aggiunto: se manca il senso di appartenenza, un giocatore non capisce neppure cosa vuol dire giocare o vincere un derby. Il massimo, per una società, è avere un calciatore che rinuncia ad andare in squadre più importanti pur di rimanere legato al suo club". 

Per ultimo, un profondo apprezzamento su Simone Inzaghi, tecnico nerazzurro:  "Il suo bilancio è molto positivo, la società è molto contenta di lui. È arrivato all’Inter con una sola esperienza alle spalle da tecnico, nella Lazio. È giovane, rispetto alla media degli allenatori del nostro campionato, dunque può consolidarsi. È diverso dagli altri tecnici che ho avuto in passato, come è giusto che sia: lui è per un calcio aperto, spettacolare, che fa divertire. Poi siamo l’Inter: lo spettacolo deve coniugarsi con le vittorie, altrimenti giocare bene non serve a nulla".