Undici giorni dopo la prima parte della partita, interrotta a seguito del malore di Evan N'Dicka, Udinese e Roma sono tornate in campo per giocare gli ultimi 20 minuti circa della gara di Udine.
Daniele De Rossi è tornato in campo con un assetto super offensivo, con Tammy Abraham insieme a Sardad Azmoun e Paulo Dybala.
Il più grande cambio della gara, però, ha riguardato la panchina friulana: dopo l'esonero di Gabriele Cioffi, infatti, è stato Fabio Cannavaro a guidare la squadra, al suo esordio da allenatore dell'Udinese.
La Roma è partita fortissimo, aggredendo l'area bianconera e andando a caccia del gol vittoria.
La prima palla gol, però, è toccata all'Udinese, che dopo diversi minuti di estrema sofferenza è improvvisamente venuta fuori con Lorenzo Lucca, che ha rubato un pallone a due passi dalla porta e ha tirato un diagonale chirurgico, vedendosi negare la gioia del gol da una parata magistrale di Mile Svilar.
Pressoché immediata la reazione della squadra capitolina, che invece ha avuto la prima occasione importante all'84', quando Azmoun ha sfiorato la rete del 2-1, costringendo Maduka Okoye a un altro intervento decisivo.
La sfida si è confermata accesa nei quattro minuti di recupero concessi dall'arbitro, in cui le squadre, molto allungate, hanno avuto chance da un lato e dall'altro.
I giallorossi hanno chiuso in attacco, con due calci d'angolo a tempo scaduto: tutto salvato nel primo caso, mentre nel secondo, il cross di Dybala si è poggiato direttamente sulla testa di Bryan Cristante, che ha depositato la palla in rete.
Vittoria all'ultimo secondo, dunque, per i giallorossi, che hanno centrato tre punti fondamentali per la qualificazione Champions League, mentre l'Udinese continua ad avere a che fare con i fantasmi della retrocessione. Dopo il triplice fischio, i giocatori della Roma hanno reso omaggio alla curva bianconera, concedendogli un lungo applauso per ringraziarli della standing ovation a N'Dicka dopo il malore di undici giorni fa.
Unica nota negativa per la squadra di De Rossi è stato l'infortunio di Chris Smalling, costretto a lasciare il campo per un problema muscolare.