In un'intervista rilasciata a Radio Tv Serie A, l'ex stella di Milan, Juventus e Inter ha ammesso che tutto ciò avvenne ai tempi di calciopoli, che travolse il calcio italiano e che minacciò il Milan, la sua squadra dell'epoca, di retrocedere in serie B.
"Era quel periodo e non si sapeva come la Serie A sarebbe stata strutturata. Subito dopo i Mondiali del 2006 firmai un contratto con il Real Madrid, ma poi, quando mi dissero che il Milan sarebbe rimasto in Serie A con una penalizzazione, in accordo con Galliani, decisi di restare", ha dichiarato in un'intervista a Radio Tv Serie.
Non è stata l'unica opportunità di giocare in Spagna. Anche il Barcellona, sotto la guida di Guardiola, lo chiamò. "Durante un Trofeo Joan Gamper, Guardiola mi chiamò nel suo ufficio perché voleva che mi unissi al Barcellona. Allo stesso tempo, stava prendendo forma anche l'idea e la possibilità che Ibraihimovic venisse a Milano. Alla fine Ibra è arrivato e sono rimasto anch'io.
Innamorato di Bellingham
Pirlo ha iniziato come playmaker e gradualmente è tornato a giocare a centrocampo. Da trequartista a regista. Parla, quindi, con la saggezza di chi ha padroneggiato come pochi altri la zona larga del campo, dove si costruisce tutto. Ecco perché può parlare con prospettiva di ciò che sta facendo la stella inglese del Real Madrid.
"Bellingham è un prescelto, è nato per giocare a calcio ed è giusto che abbia questa carriera. È un giocatore di grande proiezione insieme ad Ancelotti, che è un allenatore di grande esperienza e qualità umana".