Derby di Champions: Pioli punta su Leao per provare a ribaltare la sua bestia nera...zzurra

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Derby di Champions: Pioli punta su Leao per provare a ribaltare la sua bestia nera...zzurra
Stefano Pioli consola Rafael Leao
Stefano Pioli consola Rafael LeaoProfimedia
Quest'anno, i nerazzurri hanno vinto tutti e tre gli tre incontri disputati in questa stagione: dalla Supercoppa italiana al campionato, fino ad arrivare al trionfo della scorsa settimana. E il risultato finale non è l'unico aspetto in cui Simone Inzaghi ha superato Stefano Pioli.

Stefano Pioli non è stato molto fortunato. Pur tra alti e bassi, il tecnico emiliano è riuscito a trascinare il Milan fino alle semifinali di Champions League e risalire la china anche in campionato, ma la dea bendata gli ha fatto mancare il proprio sostegno, a differenza di quanto era successo la scorsa stagione nello stesso periodo, proprio nel momento decisivo.

Perdere Rafael Leao e Ismael Bennacer alla vigilia della doppia sfida contro l'Inter è davvero troppo anche per una squadra abituata a fare l'equilibrista per colmare il gap tecnico-tattico e, così, competere ai più alti livelli. Quando, però, gli equilibri diventano squilibri, il Milan traballa fino a cadere. E l'evidente calo psico-fisco non aiuta di certo.

E la verità è che i rossoneri non se lo possono proprio permettere. Anche in caso di eliminazione contro l'Inter, infatti, i ragazzi di Pioli hanno una Champions da conquistare e non riuscirci nemmeno nel caso, molto probabile, in cui la Juventus dovesse essere penalizzata, sarebbe un delitto.

Un dolorosissimo delitto perché si tratterebbe di un vero e proprio disastro per una società che ha dato fiducia alla propria colonna vertebrale sia in campo che fuori. Tutti rinnovati: da Maldini e Massara a Pioli, Leao, Giroud, Bennacer e Tonali.

La bestia nera(zzurra)

La bestia nera(zzurra)
La bestia nera(zzurra)AFP

La qualificazione alla prossima edizione della Champions League è, per certi versi, più importante di quella alla finale della massima competizione europea in programma il prossimo 9 giugno a Istanbul. Senza il quarto posto, infatti, soltanto la vittoria finale della coppa dalle grandi orecchie eviterebbe perdite milionari per il club.

Il problema principale di Pioli è che di fronte si è ritrovato un'Inter in grande spolvero. A differenza dei rossoneri, infatti, i nerazzurri hanno cominciato a volare proprio nel momento clou della stagione. Nel 2023, inoltre, la squadra di Simone Inzaghi si è trasformata nella bestia nera dei milanisti.

Lo stato di forma dei rossoneri
Lo stato di forma dei rossoneriFlashscore

E dire che il 2022 si era chiuso esattamente com'era cominciato con un Milan in grado di rimontare e battere l'Inter. Con l'anno nuovo, però, la situazione è diametralmente opposta. I nerazzurri hanno infatti vinto tutti e tre gli tre incontri disputati quest'anno: dalla Supercoppa italiana al campionato, fino ad arrivare al trionfo della scorsa settimana. E il risultato finale non è l'unico aspetto in cui  Inzaghi ha surclassato il collega.

Sei gol subiti e nemmeno uno segnato: insomma, per rimontare lo 0-2 dell'andata ed eliminare l'Inter, il Milan dovrà ribaltare l'insieme delle sensazioni trasmesse nelle ultime settimane e sfociate nelle ultime due dolorosissime sconfitte.

I tre moschettieri rossoneri

I tre moschettieri rossoneri
I tre moschettieri rossoneriAFP

Quello che è certo è che, in vista della sfida di stasera, molto dipenderà dal ritorno in campo di Rafa Leao che a Milanello è dato per scontato. Anche che se non sarà al 100%, il Milan ha troppo bisogno di lui e il momento richiede di correre anche qualche rischio.

La presenza in campo del fuoriclasse portoghese potrebbe non essere sufficiente, ma è senza dubbio necessaria. Giroud ha bisogno di lui e anche Brahim Diaz. Quando c'è lui, infatti, gli altri attaccanti rossoneri godono di spazi e licenze che in caso contrario non avrebbero.

I tifosi

Il confronto
Il confrontoProfimedia

Stasera la maggior parte delle gradinate di San Siro si coloreranno di nerazzurro. Avere i propri tifosi non troppo vicino, però, potrebbe rivelarsi, paradossalmente, un vantaggio.

Anche nel caso in cui dovesse essere vero quello che ha detto Pioli ("ci hanno solo spronato a dare il massimo"), il confronto del Picco tra la squadra e gli ultras non fa che aggiungere pressione a uno spogliatoio che avrebbe, invece, bisogno di togliersi dalle spalle un po' della zavorra di nervi accumulata nelle ultime settimane.

Con una premessa del genere, la finale di Champions League non può che essere una chimera. Una vera e propria impresa. Ma lo era anche lo scudetto dello scorso anno. E, poi, come ha giustamente detto Gianluca Pagliuca "l'Inter è favorita, ma non mi fido di un Milan ferito". E fa bene.