Jenni Hermoso non difende Rubiales e lo porta a un passo dal baratro

Pubblicità
Pubblicità
Pubblicità
Di più

Jenni Hermoso non difende Rubiales e lo porta a un passo dal baratro

Rubiales abbraccia Rocío Gávez, insieme all'Infanta Sofía, nei momenti precedenti al bacio con Jenni Hermoso.
Rubiales abbraccia Rocío Gávez, insieme all'Infanta Sofía, nei momenti precedenti al bacio con Jenni Hermoso.AFP
La giocatrice della nazionale spagnola ha rilasciato una dichiarazione sui social media in cui afferma di mettere nelle mani del sindacato Futpro l'intera gestione della polemica nata dal bacio di Rubiales. La dichiarazione chiede "misure esemplari" e parla della "necessità di figure che proiettino i loro valori di uguaglianza e rispetto".

Tutti i festeggiamenti per il maestoso titolo conquistato dalla nazionale femminile spagnola in Australia sono stati oscurati dalla polemica generatasi dopo il gesto massicciamente criticato del presidente della RFEF Luis Rubiales nei confronti della calciatrice Jenni Hermoso. La calciatrice madrilena è intervenuta pubblicamente per dire: "Il mio sindacato FUTPRO, in coordinamento con la mia agenzia TMJ, si sta occupando di difendere i miei interessi e di essere gli interlocutori di questa vicenda".

La dichiarazione è un messaggio diretto contro il capo della federazione: "Dalla nostra associazione chiediamo alla Reale Federazione Spagnola di Calcio di attuare i protocolli necessari, di garantire i diritti dei nostri giocatori e di adottare misure esemplari".

"È essenziale che la nostra nazionale sia rappresentata da figure che proiettino i suoi valori di uguaglianza e rispetto in tutti gli ambiti. È necessario continuare ad avanzare nella lotta per l'uguaglianza, una lotta che i nostri giocatori hanno condotto con determinazione, portandoci alla posizione in cui ci troviamo oggi", conclude il comunicato.

Secondo diverse fonti, anche la Liga F (campionato femminile) ha denunciato Luis Rubiales al Consejo Superior de Deportes questo pomeriggio. La lega spagnola di calcio femminile ha chiesto la squalifica del presidente della RFEF, a causa di una serie di atti inappropriati durante la finale della Coppa del Mondo in Australia e Nuova Zelanda.